Nelle Filippine, appello dei vescovi per un'urgente riforma agraria
Un appello perché si realizzi urgentemente la riforma agraria nelle Filippine è stato
lanciato da mons. Antonio Ledesma, arcivescovo di Cagayan de Oro e presidente del
secondo Congresso nazionale rurale, organizzato dalla Conferenza episcopale filippina
per il prossimo luglio. In particolare, mons. Ledesma ha chiesto al governo di accelerare
la distribuzione di 1,3 milioni di ettari di terra ai contadini che ne sono ancora
privi. Si tratta di terreni che lo Stato ha acquistato dalle aziende private 20 anni
fa, nell’ambito del Programma di riforma agraria (CARP), ma non ancora ridistribuite.
Inoltre, se non verrà completato entro giugno, il CARP cadrà in prescrizione. Una
“vera riforma agraria” è dunque quanto mai urgente, ha ribadito mons. Ledesma, pena
l’instabilità politica e le rivolte popolari. “I disordini sociali – ha detto il presule
– sono probabili, poiché per i piccoli agricoltori non c’è altro modo di porre rimedio
alle ingiustizie subite”. L’arcivescovo di Cagayan de Oro ha puntato poi il dito contro
“gli esponenti governativi senza scrupoli, gli interessi personali e le corporazioni”
che hanno sminuito l’efficacia del CARP in ambito sociale. Mons. Ledesma ha quindi
ribadito che assicurare la riforma agraria e lo sviluppo rurale sono obiettivi vitali
per evitare l’imminente rischio di carestia. “Per garantire il cibo al Paese – ha
detto – dobbiamo prima dare sicurezza ai nostri agricoltori”. (I.P.)