2008-04-25 13:11:31

Infuria la guerra nello Sri Lanka: appello del nunzio al dialogo tra governo e Tigri Tamil


Torna ad aggravarsi la situazione nello Sri Lanka. Almeno 165 soldati regolari sono rimasti uccisi e altri 20 risultano dispersi in seguito agli scontri con i ribelli delle Tigri Tamil (LTTE), verificatesi ieri nel Nord del Paese asiatico. Violenze, queste, che si inseriscono in una realtà già grave per il trentennale conflitto che insanguina lo Sri Lanka, con un bilancio di oltre 70mila vittime. Negli ultimi giorni, poi, l’allarme per le conseguenze degli scontri si è esteso anche ad alcuni luoghi di culto cristiani della zona settentrionale. Ce ne parla il nunzio apostolico in Sri Lanka, l’arcivescovo Mario Zenari, raggiunto telefonicamente a Colombo da Giada Aquilino:RealAudioMP3


R. – Nella zona di Mannar si sono intensificati i bombardamenti e la gente è stata costretta a spostarsi. Sappiamo che c’è una grossa comunità di circa 20-25 mila fedeli ad una sessantina di chilometri da Madhu, dove c’è un famoso Santuario mariano. Il vescovo locale ha sempre chiesto a tutte e due le parti - sia al governo sia alle LTTE - di tenere questa zona fuori dai combattimenti, considerandola zona di pace. Aveva ottenuto delle promesse orali; purtroppo, tali rassicurazioni in queste ultime settimane non sono state mantenute e addirittura si è verificato che le LTTE sono entrate nei recinti del Santuario, contro tutte le convenzioni internazionali e umanitarie.

 
D. – Cosa è successo invece nelle ultime ore riguardo al Santuario?

 
R. – La Chiesa cattolica si è data da fare per invitare a tenere libera dal conflitto questa zona e stamani, almeno stando alle ultime notizie, le LTTE avrebbero evacuato la zona del Santuario. Ora non dovrebbero entrare nemmeno le forze dell’esercito, in base alle promesse fatte. Questo luogo è caro a milioni di srilankesi, non solo cattolici ma cristiani in genere, e anche a persone di altre religioni, di altre etnìe, che visitano regolarmente il Santuario. Soprattutto in occasione della grande festa della Madonna dell’Assunta, a metà agosto: in quest’occasione centinaia di migliaia di fedeli, anche di altre religioni, vengono a venerare la statua della Madonna.

 
D. – Sul terreno le violenze continuano. Cosa è mancato in questi 30 anni di guerra per porre fine agli scontri?

 
R. – Credo che sia mancata la buona volontà e la sincerità da entrambe le parti. Hanno provato ad avere dei colloqui di pace e a firmare un accordo di cessate-il-fuoco, che è durato circa tre anni ma che poi non è stato rispettato. E, adesso, ricucire questo dialogo sembra un’impresa alquanto difficile, ma credo che non si debba lasciare intentato alcuno sforzo, perché le sofferenze sono grandissime per questa povera popolazione. Non dimentichiamo inoltre che proprio queste zone, il Nord e il Nord-Est, sono state gravemente colpite dallo tsunami.







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