Infuria la guerra nello Sri Lanka: appello del nunzio al dialogo tra governo e Tigri
Tamil
Torna ad aggravarsi la situazione nello Sri Lanka. Almeno 165 soldati regolari sono
rimasti uccisi e altri 20 risultano dispersi in seguito agli scontri con i ribelli
delle Tigri Tamil (LTTE), verificatesi ieri nel Nord del Paese asiatico. Violenze,
queste, che si inseriscono in una realtà già grave per il trentennale conflitto che
insanguina lo Sri Lanka, con un bilancio di oltre 70mila vittime. Negli ultimi giorni,
poi, l’allarme per le conseguenze degli scontri si è esteso anche ad alcuni luoghi
di culto cristiani della zona settentrionale. Ce ne parla il nunzio apostolico in
Sri Lanka, l’arcivescovo Mario Zenari, raggiunto telefonicamente a Colombo
da Giada Aquilino:
R. –
Nella zona di Mannar si sono intensificati i bombardamenti e la gente è stata costretta
a spostarsi. Sappiamo che c’è una grossa comunità di circa 20-25 mila fedeli ad una
sessantina di chilometri da Madhu, dove c’è un famoso Santuario mariano. Il vescovo
locale ha sempre chiesto a tutte e due le parti - sia al governo sia alle LTTE - di
tenere questa zona fuori dai combattimenti, considerandola zona di pace. Aveva ottenuto
delle promesse orali; purtroppo, tali rassicurazioni in queste ultime settimane non
sono state mantenute e addirittura si è verificato che le LTTE sono entrate nei recinti
del Santuario, contro tutte le convenzioni internazionali e umanitarie.
D.
– Cosa è successo invece nelle ultime ore riguardo al Santuario?
R.
– La Chiesa cattolica si è data da fare per invitare a tenere libera dal conflitto
questa zona e stamani, almeno stando alle ultime notizie, le LTTE avrebbero evacuato
la zona del Santuario. Ora non dovrebbero entrare nemmeno le forze dell’esercito,
in base alle promesse fatte. Questo luogo è caro a milioni di srilankesi, non solo
cattolici ma cristiani in genere, e anche a persone di altre religioni, di altre etnìe,
che visitano regolarmente il Santuario. Soprattutto in occasione della grande festa
della Madonna dell’Assunta, a metà agosto: in quest’occasione centinaia di migliaia
di fedeli, anche di altre religioni, vengono a venerare la statua della Madonna.
D.
– Sul terreno le violenze continuano. Cosa è mancato in questi 30 anni di guerra per
porre fine agli scontri?
R. – Credo che sia mancata
la buona volontà e la sincerità da entrambe le parti. Hanno provato ad avere dei colloqui
di pace e a firmare un accordo di cessate-il-fuoco, che è durato circa tre anni ma
che poi non è stato rispettato. E, adesso, ricucire questo dialogo sembra un’impresa
alquanto difficile, ma credo che non si debba lasciare intentato alcuno sforzo, perché
le sofferenze sono grandissime per questa povera popolazione. Non dimentichiamo inoltre
che proprio queste zone, il Nord e il Nord-Est, sono state gravemente colpite dallo
tsunami.