2008-04-24 15:22:31

Esponenti interreligiosi chiedono ai governi la messa al bando delle "bombe a grappolo"


Per oltre 40 anni le bombe a grappolo hanno ucciso e ferito innocenti, causando sofferenze a migliaia di persone in più di 20 Paesi. Proprio per questo è necessaria una messa al bando delle cluster bomb, come chiederà il prossimo mese, a Dublino, un gruppo di esponenti internazionali di diverse confessioni religiose. “Esortiamo i governi ad accettare questa responsabilità – si legge nel documento dei religiosi diffuso dalla Misna – e a cogliere questa concreta opportunità d’azione per la protezione dei più vulnerabili e la promozione della pace”. L’appello è stato sottoscritto, tra gli altri anche da mons. Laurent Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo) e co-presidente di Pax Christi International; da mons.William Kenney, vescovo ausiliare di Birmingham (Inghilterra), dal rabbino David Rosen, responsabile del Comitato internazionale ebraico per le consultazioni interreligiose, da Mohammad Sammak, segretario generale del Comitato per il dialogo islamo-cristiano e da Indarjit Singh della rete inglese di organizzazioni sikh. I negoziati previsti dal 19 al 30 maggio nella capitale irlandese dovrebbero costituire il punto d’arrivo di un lungo lavoro per la messa a punto di un trattato internazionale che imponga un divieto totale all’uso di questi ordigni; l’ultima occasione di uso massiccio di cluster bombs, dette anche a grappolo o a frammentazione per le tante ingannevoli “bomblets” in cui si suddividono al contatto con il suolo, risale all’estate del 2006, in Libano, da parte di Israele, a guerra praticamente finita. (V.V.)







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