2008-04-23 13:38:12

Alla Messa funebre in San Pietro, Benedetto XVI ricorda il cardinale López Trujillo: difese il "vangelo della famiglia" e il senso cristiano dell'amore coniugale


Un cardinale che fece “della difesa e dell’amore alla famiglia l’impegno caratterizzante del suo servizio” alla Chiesa, insegnando fra l'altro che se la scienza non educa alla vita "perderà le più decisive battaglie" sul terreno dell'ingegneria genetica. Benedetto XVI ha voluto ricordare così la figura del cardinale Alfonso López Trujillo, scomparso sabato scorso all’età di 72 anni, dopo aver a lungo combattutto contro una grave malattia. Al termine della Messa funebre, presieduta dal cardinale Angelo Sodano, il Papa è sceso nella Basilica di San Pietro verso mezzogiorno per tenere l’omelia e presiedere ai riti esequiali. La cronaca della celebrazione nel servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3
 
“Quando nel mio lavoro parlo degli ideali del matrimonio e della famiglia, è naturale per me pensare alla famiglia dalla quale provengo, perché attraverso i miei genitori ho potuto constatare come sia possibile realizzarli entrambi”. Il giudizio di valore positivo di queste parole tiene discretamente in ombra il dramma personale che le ha segnate: è ancora giovane Alfonso López Trujillo quando sua madre muore a soli 44 anni per una dolorosa malattia. Quella perdita non scalfisce nel futuro cardinale la bella testimonianza d’amore offerta dai suoi genitori, dimostrandogli quale luce e quale forza possa portare la fede anche nelle vicende umane più laceranti. Benedetto XVI ha riferito, in un passaggio dell’omelia, le parole del defunto cardinale López Trujillo come emblema di ciò per cui il porporato si spese a capo del Pontificio Consiglio per la famiglia, alla cui guida Giovanni Paolo II lo chiamò nel novembre del 1990.

 
(canto)

 
Come non porre in rilievo, in questo momento - si è chiesto il Papa - lo zelo e la passione con cui egli ha lavorato durante questi quasi 18 anni, svolgendo un’infaticabile azione a tutela e promozione della famiglia e del matrimonio cristiano? Come non ringraziarlo per il coraggio con cui ha difeso i valori non negoziabili della vita umana?”:

 
“Tutti abbiamo ammirato la sua infaticabile attività. Frutto di questo suo impegno è il Lexicon, che costituisce un prezioso testo di formazione per operatori pastorali e uno strumento per dialogare col mondo contemporaneo su temi fondamentali di etica cristiana. Non possiamo non essergli grati per la tenace battaglia che ha condotto a difesa della 'verità' dell’amore familiare e per la diffusione del ‘vangelo della famiglia’”.

 
Prima di approdare nella Curia Romana, Alfonso López Trujillo era stato un esperto di Chiesa e di pastorale sia colombiana - Paese in cui era nato nel 1935 - sia latinoamericana: competenza certificata dalla presidenza che, poco più che 40.enne, gli venne affidata del CELAM, il Consiglio episcopale latinoamericano, e subito dopo della stessa Conferenza episcopale colombiana. Quando Papa Wojtyla lo crea cardinale all’inizio del 1983, l’allora arcivescovo di Medellin è il più giovane tra la berrette rosse del Collegio e nel frattempo quel giovane e infaticabile presule è già volato per tre volte a Roma per prendere parte ai Sinodi sull’evangelizzazione, sulla catechesi e sulla famiglia, settore di competenza del suo servizio alla Santa Sede. Il suo “amore per la verità dell’uomo e per il Vangelo della famiglia” si fondava, ha constatato Benedetto XVI, dalla considerazione che ogni essere umano ed ogni famiglia riflettono il mistero di Dio che è Amore":

 
“E’ rimasto impresso nella memoria di tutti il suo commovente intervento all’Assemblea del Sinodo dei vescovi del 1997: fu un vero canto alla vita. Egli presentò una spiritualità assai concreta per quanti sono impegnati nell’attuazione del progetto divino sulla famiglia, e sottolineò che se la scienza non si dedica a comprendere e a educare alla vita perderà le più decisive battaglie sul terreno affascinante e misterioso dell’ingegneria genetica”.

 
Inoltre, ha messo in risalto il Papa, il cardinale López Trujillo fu anche un innamorato della verità poiché, affermò in uno scritto, che tutto ciò che la riguarda “si trova al centro dei miei studi”. 'Veritas in caritate' fu il motto episcopale del porporato colombiano e quel programma si tradusse in una pratica che il Pontefice ha indicato come un esempio da imitare:

 
“La generosità del compianto Cardinale, tradotta in molteplici opere di carità, specialmente a favore dei bambini in diverse parti del mondo, ci sia di incoraggiamento a spendere ogni nostra risorsa fisica e spirituale per il Vangelo; ci sproni ad operare in difesa della vita umana; ci aiuti a guardare costantemente alla meta del nostro pellegrinaggio terreno”.

 
(canto)







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