Medici Senza Frontiere: è crisi sanitaria nel Sudan meridionale
Crisi sanitaria in Sud Sudan: a lanciare l’allarme è Medici Senza Frontiere. A tre
anni dalla firma dell’accordo di pace nel Paese africano le persone continuano a morire
per malattie curabili a causa della scarsità di strutture sanitarie, personale medico
e farmaci. Gli indici di mortalità materna sono tra i peggiori al mondo. In alcune
parti della regione il numero di morti è di quattro volte superiore a quello in Nord
Sudan e il doppio di quello che si registra in Darfur. In molte delle zone dove MSF
lavora, le equipe continuano a osservare livelli di malnutrizione superiori alla soglia
di emergenza definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (15% di bambini colpiti
da malnutrizione acuta). Quando livelli simili furono identificati in Darfur, le Nazioni
Unite avevano lanciato diversi allarmi. Sfortunatamente - continua il comunicato di
MSF - la situazione nel Sud Sudan ha suscitato poca attenzione. Anche le condizioni
di sicurezza sono precarie e le tensioni continuano nonostante gli accordi di pace.
I combattimenti tra i diversi gruppi etnici, gli scontri tra i clan, le tensioni politiche
e sociali, rese ancora più gravi dal ritorno di milioni di ex rifugiati sudanesi,
non fanno altro che aumentare la drammaticità della situazione. (V.V.)