"Scongiurare il rischio che l'energia diventi ragione di scontro tra le varie aree
del mondo": l'allarme dall'International Energy Forum
Nuovo record storico per il prezzo del petrolio. Stamani l’oro nero è arrivato a 117,51
dollari. Per il premier italiano Romano Prodi, intervenuto al Forum Internazionale
sull'Energia che si è aperto ieri a Roma, “è necessario che i prezzi petroliferi siano
relativamente stabili a livelli accettabili sia per i consumatori che per i produttori”.
Ogni dieci dollari di aumento del costo del barile, la spesa per l’economia mondiale
è di 500 miliardi di dollari. Secondo il premier uscente servono dialogo, coerenza
e trasparenza per “scongiurare il rischio che l'energia costituisca in futuro ragione
di tensione e di scontro tra le varie regioni del mondo, da cui usciremmo tutti perdenti”.
Sulla stessa linea il Presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, convinto
che l’importanza del dialogo nel mercato energetico fra Paesi produttori e consumatori
sia “oggi sempre più cruciale”. L’Opec però respinge le richieste dell’Occidente di
far aumentare l’offerta per far calare i prezzi. Per il segretario generale dell’Organizzazione,
Abdullah al-Badri, il rialzo delle quotazioni del petrolio dipende da “fattori esterni”
come la continua debolezza del dollaro. E sulla possibilità che l’Italia torni prima
o poi al nucleare, il presidente dell’Enel, Fulvio Conti, afferma che l’azienda italiana
è tecnicamente pronta. “Servono 7-10 anni per realizzare una centrale – continua Conti
– ma la scelta di tornare al nucleare è innanzitutto politica”. (A cura di Alessandro
Guarasci)