2008-04-21 12:55:53

Il Papa rientrato in Vaticano al termine della sua visita negli USA e all'ONU. Ieri la commovente preghiera a Ground Zero


Il Papa è rientrato stamani a Roma al termine del suo viaggio apostolico negli Stati Uniti. L'aereo papale, un Boeing 777 dell'Alitalia, è atterrato poco dopo le 10.30 nell'aeroporto di Ciampino. Di qui il trasferimento in automobile in Vaticano. L’ultima giornata di Benedetto XVI in terra americana è stata segnata dalla storica visita a Ground Zero, il luogo nel quale l’11 settembre 2001 vennero colpite le Twins Tower, i due grattacieli gemelli simbolo della città di New York, provocandone il crollo e la morte di 2.896 persone. Sul luogo, un grande cratere profondo un’ottantina di metri, è aperto ora un enorme cantiere, in cui fervono i lavori di ricostruzione secondo un vasto progetto del nuovo World Trade Center. Ad accogliere il Papa, il suono di un violoncello, a rompere un silenzio surreale, in una delle zone solitamente più trafficate di New York. Il servizio del nostro inviato, Pietro Cocco.RealAudioMP3
 
(Suono del violoncello)
Tutti gli occhi sul Papa, con la città di New York raccolta idealmente intorno a Ground Zero.
Si è svolta così ieri la visita di Benedetto XVI sul luogo in cui, l’11 settembre di sette anni fa, uno ‘scenario di incredibile violenza e dolore’ - come lo ha definito Benedetto XVI – si offrì alla vista dei primi soccorritori e alla partecipazione attonita di tutto il mondo.

 
All’ora di quel terribile momento, le 8.48 del mattino, se ne è affiancata ieri un’altra, le 9.40, quando Benedetto XVI, ha raggiunto il “Bed Rock” di Ground Zero, la parte più bassa del cratere, per recitarvi una preghiera di intercessione per le vittime, i loro parenti, i feriti, per le loro sofferenze, ma anche per pregare per il futuro del mondo.

 
Accompagnato dall’arcivescovo di New York, il cardinale Egan, erano ad aspettarlo il sindaco della città, Bloomberg, il governatore di New York e del New Jersey e 24 persone in rappresentanza dei feriti e dei parenti delle vittime e di coloro che prestarono soccorso: Vigili del Fuoco, Polizia, Protezione Civile.

 
Benedetto XVI, giunto in papamobile, a metà della rampa che portava sul luogo della cerimonia, è sceso per proseguire a piedi fino al cero che, visibilmente emozionato, ha poi acceso sul luogo in cui sorgerà il memoriale, dedicato alle vittime dell’11 settembre.

 
Impossibile dire cosa sia passato nei cuori dei presenti, i soccorritori, i parenti delle vittime, allineati ai lati, mentre il Papa si inginocchiava e rimaneva in raccoglimento per diversi minuti. E ancora di più nel momento in cui questo uomo di Dio, con parole semplici ma toccanti, proclamava davanti al mondo la testimonianza di fede dei veri credenti: “Dio dell’amore, della compassione, e della riconciliazione”:

 
“God of peace, bring your peace to our violent world”…
“Dio della pace, porta la Tua pace nel nostro mondo violento:
pace nei cuori di tutti gli uomini e le donne
e pace tra le Nazioni della terra.
Volgi verso il Tuo cammino di amore
coloro che hanno il cuore e la mente
consumati dall’odio”.

 
Ma qualcosa di quanto hanno provato il Papa lo sa. Al termine della preghiera li ha salutati uno ad uno, cercando di trattenerli nel momento in cui si inginocchiavano davanti a lui. Ciascuno ha potuto scambiare con lui alcune parole. A loro ha donato una piccola croce, fatta con il metallo della struttura delle Torri Gemelle perché, come lui stesso ha recitato a conclusione della preghiera:

 
“Strengthen us in hope…”
Dio ci rafforzi nella speranza e ci conceda “ la saggezza e il coraggio
di lavorare instancabilmente per un mondo in cui pace e amore autentici regnino tra le Nazioni e nei cuori di tutti”.

 
(Suono del violoncello)







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