2008-04-21 14:06:43

Il Papa alla Messa conclusiva di New York: la libertà fondata sulla legge del Vangelo sia il segno distintivo dell'America di oggi e di domani, più forte delle avversità e degli scandali


Gli americani non perdano mai la fiducia, nonostante avversità e scandali, ma cerchino il Regno di Dio nel quotidiano della vita, obbedendo alla legge dell’amore. E’ la consegna che Benedetto XVI ha lasciato alla Chiesa e a tutti gli Stati Uniti, nell’ultima liturgia eucaristica presieduta ieri pomeriggio allo Yankee Stadium di New York, davanti a decine di migliaia di persone entusiaste e commosse, che festeggiavano con il Papa i 200 anni dell’elevazione a sede metropolitana dell’arcidiocesi di Baltimora e della contemporanea nascita delle sedi di New York, Boston, Filadelfia e Louisville. La cronaca, nel servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3
 

 
“Most Holy Father, welcome…
Caro Santo Padre, benvenuto a New York!” (applausi)

 
Quando il cardinale Edward Egan, arcivescovo di New York, saluta il Papa a nome della Chiesa della metropoli, l’applauso dei sessantamila fedeli esplode nello Yankee Stadium con la stessa intensità del tripudio che da oltre 80 anni accompagna, in quello storico catino, le imprese del baseball newyorkese. Ma non è una patinata star dello sport quella che si mostra sull’altare allestito nello stadio, ma l’uomo che poche ore prima ha commosso l’America inginocchiandosi in silenzio nel cratere aperto sei anni e mezzo fa nel cuore della metropoli da un odio folle.

 
(canto)

 
Benedetto XVI aveva invitato poco prima a superare quell’odio. Ora, nella Messa che chiude il suo ottavo viaggio apostolico, il Papa risponde al cardinale Egan - e ai cristiani che parlano attraverso la sua voce - con un nuovo invito alla quella “grande speranza che - dice - dà significato a tutte le altre speranze” della vita. E lo fa con la stessa chiarezza con la quale, nei giorni precedenti, aveva denunciato i mali che hanno sporcato la faccia della Chiesa statunitense. Chiarezza che, in questa sede, si traduce in un impegno senza sconti: impegno di obbedienza alla fede e all’autorità fondata sugli Apostoli e sui vescovi:

 
Authority”… “obedience”. To be frank, these are not…
‘Autorità’… ’obbedienza’. Ad essere franchi, queste non sono parole facili da pronunciare oggi. Parole come queste rappresentano una ‘pietra d’inciampo’ per molti nostri contemporanei, specie in una società che giustamente dà grande valore alla libertà personale (…) La vera libertà fiorisce quando ci allontaniamo dal giogo del peccato, che annebbia le nostre percezioni e indebolisce la nostra determinazione, e vede la fonte della nostra felicità definitiva in lui, che è amore infinito, libertà infinita, vita senza fine”.
 
E’ questo tipo di libertà che, insiste ancora il Papa, deve innervare un valore pur sentito, centrale e difeso lungo tutta la storia degli Stati Uniti, che ha permesso di trasformare l’America in una “terra di opportunità” per milioni di emigranti. E riconoscendo l’importanza dei 200 anni di evangelizzazione e di radicamento ecclesiale festeggiati, durante la Messa, dalle sedi di New York, Boston, Filadelfia, Louisville e della sede madre di Baltimora, Benedetto XVI ha aggiunto:

 
In this land of religious liberty…
In questa terra di libertà religiosa i cattolici hanno trovato non soltanto la libertà di praticare la propria fede ma anche di partecipare pienamente alla vita civile, recando con sé le proprie convinzioni morali nella pubblica arena, cooperando con i vicini nel forgiare una vibrante società democratica. La celebrazione odierna è più che un’occasione di gratitudine per le grazie ricevute: è un richiamo a proseguire in avanti con ferma determinazione ad usare saggiamente delle benedizioni della libertà, per edificare un futuro di speranza per le generazioni future”.

 
Proprio ai “giovani uomini e donne d’America” il Papa dedica gli ultimi pensieri dell’omelia, invitandoli - anche in lingua spagnola - a “seguire le orme di Cristo”. Il modo in cui farlo lo ha delineato poco prima quando - quasi in contrapposizione al luogo fisico prodotto dall’odio, Ground Zero - Benedetto XVI ha incoraggiato gli americani a “creare nuovi luoghi di speranza”, pregando con le parole del Padre Nostro: “Venga il tuo Regno”. “Pregare con fervore per la venuta del Regno", ha affermato:

 
It means facing the challenges of present and future…
Vuol dire affrontare le sfide del presente e del futuro fiduciosi nella vittoria di Cristo ed impegnandosi per l’avanzamento del suo Regno. Questo significa non perdere la fiducia di fronte a resistenze, avversità, e scandali. Significa superare ogni separazione tra fede e vita, opponendosi ai falsi vangeli di libertà e di felicità. Vuol dire inoltre respingere la falsa dicotomia tra fede e vita politica (…) Ciò vuol dire agire per arricchire la società e la cultura americane della bellezza e della verità del Vangelo, mai perdendo di vista quella grande speranza che dà significato e valore a tutte le altre speranze che ispirano la nostra vita”.

 
(canto)







All the contents on this site are copyrighted ©.