La visita alla Sinagoga di Park East: il Papa incoraggia tutti "a costruire ponti
di amicizia"
“Rispetto e stima” e un richiamo alla “comune eredità spirituale” sono stati espressi
ieri pomeriggio da Benedetto XVI nell’incontro, a New York, con la comunità ebraica
della Sinagoga di Park East. “Vi assicuro in modo speciale - ha affermato - la mia
vicinanza in questo tempo” speciale, riferendosi alle celebrazioni per la Pasqua ebraica
cominciate ieri sera. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
(canto
di bambini)
La comunità ebraica della Sinagoga di
Park East ha accolto il Papa con il delizioso canto dei bambini e fiori di primavera.
Benedetto XVI ha subito contraccambiato il saluto:
“Dear
friends Shalom! “Cari amici, Shalom”!
“E’ con grande gioia – ha affermato il Papa - che sono venuto qui”. Benedetto XVI
ha espresso rispetto e stima e ha rivolto uno speciale saluto di pace alla comunità
ebraica degli Stati Uniti e di tutto il mondo: “I find it
moving to recall that Jesus… “Trovo toccante – ha detto il Papa -
che Gesù, da ragazzo, ascoltò le parole della scrittura e pregò in un luogo come questo”. Il
Santo Padre ha ricordato il valido contributo offerto dalla comunità ebraica “alla
vita della città” incoraggiando tutti “a costruire ponti di amicizia”. Ha anche assicurato
la propria vicinanza in questo tempo speciale per gli ebrei.
La
visita si è svolta, infatti, a poche ore dall’inizio delle celebrazioni per la Pasqua
ebraica, la Pesah, che commemora l’esodo dall’Egitto e la liberazione dalla schiavitù.
Il Santo Padre è stato accolto con grande affetto dal rabbino Arthur Schneier, che
guida dal 1962 la Sinagoga fondata nel 1890 da ebrei austro-ungarici. Il rabbino,
sopravvissuto all'olocausto ed emigrato negli Stati Uniti nel 1947, ha parlato di
“evento storico”: “The sun is shining and the heavens are rejocing
on this day… Il sole sta splendendo e il cielo gioisce in questo giorno;
come è bello quando i fratelli sono insieme nella pace e nell’unità”.
Ricordando
la comune esperienza della seconda guerra mondiale, il rabbino ha anche ribadito di
avere molta fiducia nel “proseguimento del dialogo” fra ebrei e cristiani. Al termine
dell’incontro, c’è stato lo scambio dei doni. Il Papa ha regalato alla comunità ebraica
una copia di una miniatura del 15.mo secolo, che raffigura un matrimonio ebraico.
Al Pontefice è stato donato un piatto per la cena di Pasqua.
Prima
della visita nella Sinagoga di Park East a New York, il Papa aveva consegnato giovedì
scorso alla comunità ebraica statunitense un messaggio augurale in occasione della
Pesah sottolineando la comune eredità spirituale. La Pasqua ebraica – scrive il Santo
Padre – è “un memoriale di libertà e redenzione” che dovrebbe essere un richiamo per
cristiani ed ebrei a “perseguire la giustizia, la misericordia, la solidarietà”. La
celebrazione di Pesah si può comprendere e sperimentare – spiega poi il Papa – in
continuità “con la narrazione biblica delle grandi opere che il Signore ha compiuto
per il suo popolo”. La Pasqua cristiana e la festività ebraica della Pesah – sottolinea
Benedetto XVI – ci uniscono nella comune speranza “centrata su Dio e sulla sua misericordia”.
Cristiani ed ebrei – scrive infine il Pontefice – condividono anche la speranza per
la pace nel mondo che abbraccia in particolare il Medio Oriente e la Terra Santa:
possa la memoria delle misericordie di Dio – auspica il Papa – ispirare tutti i responsabili
per il futuro di questa regione “a rinnovati sforzi e specialmente a nuovi atteggiamenti
e ad una nuova purificazione dei cuori”.