2008-04-19 14:31:06

La visita alla Sinagoga di Park East: il Papa incoraggia tutti "a costruire ponti di amicizia"


“Rispetto e stima” e un richiamo alla “comune eredità spirituale” sono stati espressi ieri pomeriggio da Benedetto XVI nell’incontro, a New York, con la comunità ebraica della Sinagoga di Park East. “Vi assicuro in modo speciale - ha affermato - la mia vicinanza in questo tempo” speciale, riferendosi alle celebrazioni per la Pasqua ebraica cominciate ieri sera. Il servizio di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3


(canto di bambini)

 
La comunità ebraica della Sinagoga di Park East ha accolto il Papa con il delizioso canto dei bambini e fiori di primavera. Benedetto XVI ha subito contraccambiato il saluto:

 
“Dear friends Shalom!
“Cari amici, Shalom”!

 
“E’ con grande gioia – ha affermato il Papa - che sono venuto qui”. Benedetto XVI ha espresso rispetto e stima e ha rivolto uno speciale saluto di pace alla comunità ebraica degli Stati Uniti e di tutto il mondo:
 
“I find it moving to recall that Jesus…
“Trovo toccante – ha detto il Papa - che Gesù, da ragazzo, ascoltò le parole della scrittura e pregò in un luogo come questo”.

 
Il Santo Padre ha ricordato il valido contributo offerto dalla comunità ebraica “alla vita della città” incoraggiando tutti “a costruire ponti di amicizia”. Ha anche assicurato la propria vicinanza in questo tempo speciale per gli ebrei.

 
La visita si è svolta, infatti, a poche ore dall’inizio delle celebrazioni per la Pasqua ebraica, la Pesah, che commemora l’esodo dall’Egitto e la liberazione dalla schiavitù. Il Santo Padre è stato accolto con grande affetto dal rabbino Arthur Schneier, che guida dal 1962 la Sinagoga fondata nel 1890 da ebrei austro-ungarici. Il rabbino, sopravvissuto all'olocausto ed emigrato negli Stati Uniti nel 1947, ha parlato di “evento storico”:
 
“The sun is shining and the heavens are rejocing on this day…
Il sole sta splendendo e il cielo gioisce in questo giorno; come è bello quando i fratelli sono insieme nella pace e nell’unità”.

 
Ricordando la comune esperienza della seconda guerra mondiale, il rabbino ha anche ribadito di avere molta fiducia nel “proseguimento del dialogo” fra ebrei e cristiani. Al termine dell’incontro, c’è stato lo scambio dei doni. Il Papa ha regalato alla comunità ebraica una copia di una miniatura del 15.mo secolo, che raffigura un matrimonio ebraico. Al Pontefice è stato donato un piatto per la cena di Pasqua.

 
Prima della visita nella Sinagoga di Park East a New York, il Papa aveva consegnato giovedì scorso alla comunità ebraica statunitense un messaggio augurale in occasione della Pesah sottolineando la comune eredità spirituale. La Pasqua ebraica – scrive il Santo Padre – è “un memoriale di libertà e redenzione” che dovrebbe essere un richiamo per cristiani ed ebrei a “perseguire la giustizia, la misericordia, la solidarietà”. La celebrazione di Pesah si può comprendere e sperimentare – spiega poi il Papa – in continuità “con la narrazione biblica delle grandi opere che il Signore ha compiuto per il suo popolo”. La Pasqua cristiana e la festività ebraica della Pesah – sottolinea Benedetto XVI – ci uniscono nella comune speranza “centrata su Dio e sulla sua misericordia”. Cristiani ed ebrei – scrive infine il Pontefice – condividono anche la speranza per la pace nel mondo che abbraccia in particolare il Medio Oriente e la Terra Santa: possa la memoria delle misericordie di Dio – auspica il Papa – ispirare tutti i responsabili per il futuro di questa regione “a rinnovati sforzi e specialmente a nuovi atteggiamenti e ad una nuova purificazione dei cuori”.

 (canto)







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