Oggi l'attesa visita del Pontefice all'ONU e l'incontro con la Chiesa di New York:
intervista con il cardinale Egan
Il Papa in questo momento si sta recando all'aeroporto della "Andrews Air Force Base"
di Washington, dove un B777 dell'Alitalia lo porterà a New York, seconda tappa del
suo viaggio negli Stati Uniti. Alle 16.45, ora italiana, giungerà all'ONU per l'atteso
incontro al Palazzo di Vetro con i rappresentanti delle Nazioni Unite. La Radio Vaticana
seguirà in diretta l'evento a partire dalle 16.35. Successivamente, Benedetto XVI
si recherà in visita alla Park East Synagogue di New York, proprio alla vigilia della
Pasqua ebraica. Un incontro ecumenico chiuderà la giornata. Il Papa a New York incontrerà
una comunità cattolica molto vivace come ci dice l'arcivescovo della città, il cardinale
Edward Michael Egan, al microfono di un altro dei nostri inviati, Xavier Sartre:
R. –
Well, the Church in New York – I’m happy to say – is a very strong and healthy ... La
Chiesa di New York – e sono felice di affermarlo – è una comunità di fede salda e
sana. E’ vero che New York è una città dalle molte diversità: la Santa Eucaristia
viene celebrata ogni domenica ed ogni giorno festivo in non meno di 35 lingue diverse.
Abbiamo un flusso costante di immigrati, in modo particolare dall’Estremo Oriente
e dall’America Latina, e tutto questo è parte della nostra storia: la nostra città
ha accolto gli immigrati da sempre. Ci consideriamo una città benedetta dai nuovi
venuti e siamo felici che questa sia una città in cui regna pace, comprensione e fiducia
tra tutti i diversi gruppi che vengono a formare la comunità. Sì: in realtà, New York
è la città delle diversità, ma è anche la città dell’armonia.
D.
– Quali sono i rapporti della Chiesa cattolica con le altre comunità religiose di
New York e in particolare con la comunità ebraica?
R.
– New York is the largest Jewish community in the world, larger than Jerusalem. … A
New York vive la più grande comunità ebraica del mondo, più grande ancora di quella
di Gerusalemme. E noi abbiamo rapporti molto, molto stretti con la leadership ebraica.
La comunità ebraica è una grande sostenitrice delle opere di carità della comunità
cattolica, delle scuole cattoliche e in particolare nella parte più povera della città;
la comunità ebraica collabora in moltissimi progetti e ci sostiene come noi sosteniamo
loro in molti ambiti legislativi in cui ci troviamo d’accordo su quanto dovrebbe essere
fatto sia nella nostra città sia nel nostro Stato. Comunque, noi abbiamo ovviamente
rapporti molto buoni con tutte le comunità religiose presenti nella città, e soprattutto
con ortodossi e protestanti: collaboriamo sostanzialmente nel campo della giustizia,
della pace e dell’assistenza caritativa; affermo con certezza che abbiamo la grazia
di anni di rapporti bellissimi senza mai alcuna frattura, in questi rapporti: la cordialità,
il sostegno vicendevole e la comprensione sono straordinari.