Milano: confronto sull’aborto su iniziativa dell’Associazione Medici Cattolici
L’aborto è un dramma, sempre più da tenere nascosto, che provoca e interroga ma su
cui non si riesce a ragionare al di là delle ideologie e dei preconcetti di chi lo
difende come conquista o diritto. Un confronto a tre voci sotto altrettanti profili,
teologico, sociologico ed etico, si è sviluppato ieri su iniziativa dell’Associazione
Medici Cattolici di Milano. A trent’anni dall’approvazione della legge 194 che regola
in Italia l’interruzione volontaria della gravidanza, il sentire comune a riguardo
è molto mutato. Tommaso Vitale, sociologico dell’Università Bicocca ha sottolineato
come la società chiuda di fatto gli occhi su un fenomeno ampio e profondo che l’attraversa.
Una società che – ha rilanciato don Maurizio Chiodi, moralista alla Facoltà teologica
dell’Italia settentrionale - non affronta il nesso fra generazione e sessualità e
quindi su che cosa significa venire al mondo, essere generati da altri, essere qui
non per propria scelta. Tutto viene caricato sulla donna, ha concluso allora Vitale,
lasciate sole a gestire il potere di decidere se portare avanti la gravidanza o meno.
E le nuove tecniche come la pillola abortiva le lasciano ancor più drasticamente sole
nel prendere la decisione e nel rielaborarla. (Da Milano, per Radio Vaticana, Fabio
Brenna)