Inaugurata ieri a Roma la nuova Accademia di Scienze Umane e Sociali
Dopo oltre dieci anni di collaborazione e di dialogo interdisciplinare tra scienze
sociali e scienze religiose e tra sapere umanistico e scientifico, ieri è stata inaugurata
ufficialmente l’Accademia di Scienze Umane e Sociali: un’esperienza nata da docenti
delle università laiche ed ecclesiastiche della diocesi di Roma, che nel tempo è riuscita
a coinvolgere più di 120 docenti di Università internazionali ed ha ottenuto il patrocinio
del Pontificio Consiglio della Cultura. Lo scopo della nuova Accademia - riferisce
l'Agenzia Fides - è di coprire un vuoto culturale, opponendo il concetto dell’unità
del sapere alla minuziosa specializzazione da cui sono ormai ossessionate l’università
e la cultura moderna. L’inaugurazione è avvenuta in quella che è stata scelta come
sede dell’Accademia, l’Abbazia di Santa Croce in Gerusalemme, perché sull’esempio
di San Benedetto e della sua onda civilizzatrice - attraverso il motto "ora et labora"
- il compito e la completezza di ogni monastero nascono dal collaborare all’umanizzazione
della società e alla diffusione del Vangelo. Per questo motivo, con questo intento
educativo, padre Simone Fioraso, Abate di S. Croce, ha accettato di ospitare la sede
dell’Accademia, come ha raccontato lui stesso durante la cerimonia di inaugurazione.
Mons. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, è intervenuto
sul tema ‘Testo sacro e religioni’, prendendo spunto da un omonimo volume che l’Accademia
ha pubblicato nel 2006, nel quale l’analisi del rapporto fra religione e identità
grafica parte dalla cultura assiro-babilonese, per arrivare alle confessioni monoteiste.
Tutti i grandi culti si basano su un testo, del quale poi cercano di rilevare la sorgente;
un testo che nasconde sempre un messaggio trascendente, che valica tempo e spazio.
Il libro, anche quello laico, cerca di comprimere ciò che per sua natura eccede, ossia
l’infinito, l’eterno, dandogli un aspetto grafico. Oltre al testo scritto, ha spiegato
mons. Ravasi, esiste la parola, scandita dalla voce; è spesso fragile e limitata,
è il divino che entra nel limite umano. La parola divina è alla base dell’esperienza
salvifica possibile per l’uomo. Per questo i testi sacri sono simboli da interpretare,
testi non informativi, ma performativi, provocazioni che devono smuovere le coscienze.
La neonata Accademia è stata tenuta a battesimo dall’Accademia gemella di grandissimo
lustro, quella dei Lincei. Il suo Presidente, prof. Giovanni Conso, ha ribadito la
necessità di una disponibilità al dialogo delle Accademie, per conoscersi meglio e
conoscere la realtà oggettiva. Il dialogo alla base dell’Accademia, sull’esempio dell’esperienza
platonica, è stato centrale anche nell’intervento di Mons. Marcelo Sànchez Sorondo,
Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. (R.P.)