Il Papa negli USA: "Il mondo ha bisogno della testimonianza convincente della nostra
speranza in Cristo"
Il mondo ha bisogno della testimonianza convincente della nostra speranza in Cristo.
E’ l’invito che Benedetto XVI ha rivolto ieri alla Chiesa degli Stati Uniti, celebrando
la Santa Messa nel National Stadium di Washington, davanti a quarantacinquemila fedeli
provenienti da molte parti del Paese. Mentre vi parliamo, il Papa è in procinto di
trasferirsi alla base area di Andrews, da dove decollerà alla volta di New York per
l'attesa visita alle Nazioni Unite, in programma per le 10.45, ora locale. Ma tra
i fedeli di Washington riecheggiano ancora le parole incisive pronunciate dal Pontefice
durante la Messa, quando ha ricordato le ingiustizie sofferte dalle popolazioni native
americane e da quanti dall’Africa furono portati forzatamente negli Stati Uniti come
schiavi. Ritorniamo allora ai momenti della celebrazione con il servizio del nostro
inviato, Pietro Cocco:
Nel
suo secondo giorno negli Stati Uniti, Benedetto XVI ha iniziato a spiegare le ragioni
della sua speranza in questo Paese, nella sua Chiesa, e della sua simpatia per il
popolo americano. Sarebbe un equivoco farne una lettura semplicemente politica o sociale.
E’ una simpatia che nasce guardando al cammino fatto dalle diverse generazioni della
Chiesa in America, visivamente rappresentate nei fedeli presenti alla Messa, generazioni
che hanno saputo congiungere gruppi di immigrati molto diversi nell’unità della fede
cattolica, apprezzandone la ricca molteplicità. Generazioni che hanno saputo fidarsi
di Dio, del suo amore, nel momento in cui affrontavano sfide enormi poste dalla costruzione
di una nuova nazione su nuovi fondamenti. Un cammino non privo di sofferenze e ingiustizie,
ma in cui il Papa vede con gli occhi della fede anche l’azione, nel cuore e nelle
azioni di molti, dello Spirito Santo che purifica e corregge in modo soprannaturale
le aspirazioni umane orientandole a Dio. In questo senso la crescita della Chiesa
in America è inserita nella storia più grande dell’espansione della Chiesa in seguito
alla discesa dello Spirito Santo a Pentecoste. E sentirlo proclamare dal Papa al centro
di un magnifico stadio appena inaugurato, attorniato dalla città di Washington e dall’affetto
e dall’entusiasmo di quarantacinquemila persone, ne ha espresso tutta la forza e concretezza
di vita che lo Spirito può suscitare. Con questa speranza Benedetto XVI ha invitato
tutti a guardare al futuro, alle sfide nuove non meno esigenti:
“Who
can deny that the present moment is a crossroads… Chi può negare
che il momento presente costituisca una svolta non solo per la Chiesa in America,
ma anche per la società nel suo insieme? È un tempo pieno di grandi promesse, la famiglia
umana diventa sempre più interdipendente. E anche la Chiesa vede segni di immense
promesse, ha sottolineato il Papa, nelle tante sue parrocchie, nella vivacità dei
movimenti, nel numero di coloro che ogni anno abbracciano la fede cattolica”.
Ma
nel realismo della fede, Benedetto XVI ha invitato a guardare anche ai problemi che
vive la società americana e ne mettono a rischio gli stessi fondamenti. Sono segni
che vanno capiti e affrontati affinchè anche lì arrivi l’annuncio del Vangelo, l’amore
di Dio. Segni di alienazione, rabbia e contrapposizione in molti nostri contemporanei;
crescente violenza, indebolimento del senso morale, involgarimento nelle relazioni
sociali e accresciuta dimenticanza di Dio. Ed anche nella Chiesa si percepisce in
modo spesso doloroso, la presenza di divisione e polarizzazione al suo interno, con
la sconcertante scoperta che tanti battezzati abbracciano atteggiamenti contrari alla
verità del Vangelo. E ancora una volta, come già ieri incontrando i vescovi, il Papa
non ha mancato di esprimere il suo dolore e quello della Chiesa statunitense per gli
abusi sessuali di minorenni. Nessuna parola può descrivere il dolore e il danno recati
da tale abuso, ha detto Benedetto XVI, che ha incoraggiato ognuno a fare il possibile
per promuovere il risanamento e la riconciliazione per aiutare le vittime:
“Let
us trust in the Spirit’s power to inspire conversion… Confidiamo
nel potere dello Spirito di ispirare conversione, di risanare ogni ferita, di superare
ogni divisione e di suscitare vita e libertà nuove!”. Perché
questo avvenga, Benedetto XVI ha lasciato una consegna impegnativa: superare le divisioni
e lavorare insieme, uniti nella preghiera di cui parla San Paolo. Una preghiera di
inesauribile speranza, di paziente perseveranza, e non di rado accompagnata dalla
sofferenza per la verità. Una preghiera che sa partecipare della stessa debolezza
e sofferenza di Cristo, e che quindi non si spaventa di sperimentarla nella vita concreta,
perché confida nella vittoria della sua Croce. Per questo il Papa si è detto fiducioso
nel potere della grazia di creare un futuro promettente per il popolo di Dio in America.
Un futuro al quale ha invitato a contribuire anche i fedeli emigranti dall’America
Latina: "El Señor les llama a seguir contribuyendo
al futuro de la Iglesia en este País… Parlando,
a conclusione della Messa, in lingua spagnola alla numerosa presenza di origine ispanoamericana,
ha detto loro di non far mancare la vitalità della loro testimonianza di fede al futuro
della Chiesa americana.