2008-04-18 03:21:56

Il mondo ha bisogno di una testimonianza convincente della nostra speranza in Cristo!


Il mondo ha bisogno della testimonianza convincente della nostra speranza in Cristo. E’ l’invito che Benedetto XVI ha rivolto ieri alla chiesa degli Stati Uniti, e che è risuonato sia nella santa messa celebrata dal Papa nel National Stadium di Washington, sia nel discorso al mondo universitario cattolico pronunciato alla Catholic University.
Terzo appuntamento, in serata, è stato poi con i rappresentanti religiosi delle comunità ebraica, musulmana, buddista, indù e jainista. Alla comunità ebraica in particolare il Papa ha poi consegnato un Messaggio in occasione della festa della Pesah, la Pasqua ebraica, che festeggeranno sabato prossimo.
Nel pomeriggio, si era svolto nella cappella della Nunziatura a Washington l’incontro del Papa con un piccolo gruppo di vittime di abusi sessuali da parte di esponenti del clero. Una ventina di minuti, durante i quali il gruppo, accompagnato dall’Arcivescovo di Boston, il Card. Sean O’Malley, ha pregato insieme al Santo Padre, che ha poi ascoltato i loro racconti personali e ha rivolto loro parole di incoraggiamento e di speranza. In un clima di grande commozione, Benedetto XVI li ha assicurati della sua preghiera per le loro intenzioni, per le loro famiglie e per tutte le vittime di abuso sessuale.
Sull’intensa giornata di ieri, il servizio del nostro inviato, Pietro Cocco

Nei due incontri con la comunità cattolica di questo paese, la messa al Nationals Stadium e l’incontro con il mondo accademico, Benedetto XVI è andato al cuore delle questioni che la agitano in questo momento storico. E lo ha fatto spiegando le ragioni della sua speranza e della sua simpatia per il popolo americano. Una simpatia che nasce guardando al cammino fatto dalle diverse generazioni della chiesa in America, visivamente rappresentate nei fedeli presenti alla messa, generazioni che hanno saputo congiungere gruppi di immigrati molto diversi, dall’America Latina, dall’Asia, dal Medio oriente, dall’Africa, rendendoli uniti nella fede cattolica, pur conservandone la ricca molteplicità. Generazioni che hanno saputo fidarsi di Dio, del suo amore, nel momento in cui affrontavano sfide enormi poste dalla costruzione di una nuova nazione su nuovi fondamenti. Per questo, ha detto Benedetto XVI, il popolo americano è il popolo della speranza. E forti di questa speranza ha invitato tutti ad affrontare le sfide nuove non meno esigenti. Quelle di una società in cui crescono i i segni di un’alienazione che produce rabbia e crescente violenza, indebolimento del senso morale, involgarimento nelle relazioni sociali. Una polarizzazione e divisione che segna anche la chiesa. E ancora una volta, come già ieri incontrando i vescovi, il Papa non ha mancato di esprimere il suo dolore e quello della chiesa americana per gli abusi sessuali sui minorenni.
"Confidiamo nel potere dello Spirito di ispirare conversione, di risanare ogni ferita, di superare ogni divisione e di suscitare vita e libertà nuove!"

Ma questo è anche un compito primariamente educativo e coinvolge l’intera comunità cattolica, come Benedetto XVI ha ricordato al mondo accademico, riunito nella Catholic University di Washington. Esso fa parte integrante della missione della chiesa ed è sempre stato molto sentito dalla comunità cattolica americana che ha dato vita ad una ricca rete di istituzioni educative molto rinomate. Istituzioni, ha ricordato il Papa, che devono essere sempre più un luogo in cui incontrare il Dio vivente e in cui sia possibile una piena ricerca della verità, fondamento della moralità e dell’etica umana. Di qui l’invito a non abbandonare l’apostolato scolastico che oggi come ieri si fa carico delle necessità intellettuali e materiali anche di generazioni di immigrati, aiutandoli ad uscire da una condizione di inferiorità e ad inserirsi nella società.

Ultimo appuntamento della giornata è stato poi quello con i rappresentanti delle comunità religiose ebraica, musulmana, buddista, indù e jainista, nel Centro Culturale Giovanni Paolo II di Washington. “Incoraggio tutti i gruppi religiosi in America a perseverare nella loro collaborazione ed arricchire così la vita pubblica con i valori spirituali che animano la vostra azione nel mondo.” Se infatti gli Stati Uniti sono un paese in cui religione e libertà sono intimamente legate, il compito di difendere la libertà religiosa non è mai completato. Di più, ha sottolineato il Papa, la testimonianza comune che nella vita quotidiana è possibile stare insieme sul lavoro, nelle scuole, permette di rendersi conto che una società unita può derivare da una pluralità di popoli. Rafforzare la comprensione reciproca è un modo per servire in maniera più ampia la società. Senza evitare, ha concluso Benedetto XVI, la responsabilità di discutere le nostre differenze, mentre uniamo sempre i nostri cuori e le menti nella ricerca della pace.

Dagli Stati Uniti, Pietro Cocco, RV


Al termine dell’incontro interreligioso il Papa si è poi fermato a salutare una quarantina di rappresentanti della comunità ebraica, ai quali ha consegnato un messaggio in occasione della Pesah, la pasqua ebraica che festeggeranno tra due giorni. “A motivo della nostra comune eredità spirituale, ha detto Benedetto XVI, ho il piacere di affidarvi questo messaggio come segno della nostra speranza che si fonda sull’Onnipotente e sulla sua misericordia”. Nella Pasqua, sebbene in modi distinti e differenti, cristiani ed ebrei condividono un comune orizzonte escatologico in cui viene offerta una reale prospettiva di fraternità universale sul cammino della giustizia e della pace, per preparare la via del Signore. Per cui, nel formulare gli auguri di Pesah il Papa guarda anche alle reali possibilità di cooperazione, per rispondere alle urgenti necessità del nostro mondo e alle sofferenze di milioni di nostri fratelli e sorelle ovunque. E conclude il Messaggio con un augurio di speranza per la pace in Medio Oriente e nella Terra Santa in particolare, affinchè la memoria delle misericordie di Dio ispiri tutti i responsabili per il futuro di quella Regione a rinnovati sforzi e specialmente a nuovi atteggiamenti e ad una nuova purificazione dei cuori!









All the contents on this site are copyrighted ©.