2008-04-18 15:21:35

Crisi della famiglia e fenomeno degli abusi sessuali negli USA: la riflessione del prof. Bronislaw Misztal


La società statunitense è stata colpita in questi anni da una seria crisi della famiglia. A questa crisi si è aggiunto il tragico fenomeno della pedofilia che ha colpito anche la Chiesa cattolica. Su questi temi, uno dei nostri inviati inegli Stati Uniti, padre Josef Polak, ha raccolto il commento del prof. Bronislaw Misztal, preside della Facoltà di sociologia dell’Università Cattolica d’America a Washington:

R. - Parlando del fenomeno degli abusi sessuali realizzati da un certo gruppo di persone, vorrei sottolineare che statisticamente parlando, queste deviazioni non si presentano, in percentuale, maggiormente tra i sacerdoti e le persone della Chiesa cattolica che nel resto della popolazione. Anzi, al contrario, in percentuale sono minori. Invece in questo Paese abbiamo un fenomeno nel quale si può indire qualsiasi processo su qualsiasi accusa. In un momento in cui si presenta una “vacca da mungere”, dalla quale si possono estorcere soldi, cresce il numero delle accuse. Naturalmente una parte di esse è vera, è un dolore. Mi riferisco anche alle persone laiche e ai chierici di altre confessioni. In questi giorni a Washington è stato condannato un pastore battista per pedofilia e incesto con le proprie figlie. Questa vicenda, riportata sull’undecima pagina di un giornale locale, ha ricevuto una risonanza ben minore di quelle relative alla Chiesa cattolica. Bisogna aggiungere che questo è effetto anche della posizione molto forte della Chiesa cattolica statunitense. Secondo le più caute valutazioni, in America abbiamo 60 milioni di cattolici praticanti. E probabilmente, se aggiungessimo anche gli immigrati illegali, il numero di cattolici arriverebbe a 80-84 milioni. La Chiesa cattolica quindi, è certamente la più grande realtà ecclesiale degli Stati Uniti.

 
D. - Professor Misztal, a che cosa è dovuta l’attuale crisi della famiglia nella società americana?

 
R. - Questa crisi è legata a due o tre elementi, che risultano dal cambiamento della politica sociale dello Stato, specialmente dal cambiamento giuridico ed economico avvenuto 20-30 anni fa. Prima di tutto è cresciuta l’attività professionale delle donne. Questo fenomeno ha “risucchiato” le donne dalla famiglia, dal nucleo familiare. Ha fatto sì che la donna esca di casa la mattina, come gli uomini. E questo è legato a un'altra realtà, della quale parla il filosofo sociale Francio Fukuyama nel suo libro “The Great Disruption”: è vero che le donne sono entrate nel mercato del lavoro, ma la somma globale di soldi guadagnati dalle persone che lavorano è uguale a quella di quando lavoravano soltanto gli uomini. Perciò, per mantenere una famiglia, prima poteva lavorare soltanto l’uomo, oggi devono lavorare in due e i figli rimangono soli e senza cura. Ciò ha suscitato una crisi di educazione familiare e di trasmissione dei valori tradizionali, ma anche crisi d’autorità dei genitori. Le difficoltà poi aumentano quando i genitori divorziano. Nella famiglia divorziata sparisce l’autorità del padre e della madre e di conseguenza anche l’autorità di Dio. Tutto ciò pone delle ombre sull’educazione di bambini e degli adolescenti. La scuola cattolica entra in questo mondo e assicura ai giovani il contatto con i valori della Bibbia e quelli della Dottrina sociale della Chiesa. Ma questo non è sufficiente. Il bambino torna a casa e la trova vuota. I bambini portano le chiavi appese al collo e aprono la casa da soli. I genitori tornano la sera. Sono stanchi. A casa litigano. Si accende televisore. Non si parla di cose serie. Questa crisi è molto seria e coinvolge il livello di educazione dei giovani americani e specialmente le scuole, che non trasmettono più i valori tradizionali.







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