2008-04-17 14:45:57

L'incontro con l'Episcopato USA: il Papa riceve il segno della generosità della Chiesa statunitense e ribadisce la condanna per lo scandalo della pedofilia


Dopo la grande festa per il compleanno di Benedetto XVI alla Casa Bianca, il viaggio apostolico del Pontefice è entrato nella sua dimensione più propriamente pastorale e spirituale. Al pranzo con i cardinali statunitensi e il Praesiadium della Conferenza episcopale del Paese, è seguito l’incontro di Benedetto XVI con i rappresentanti di cinque fondazioni caritative americane. Nella Nunziatura di Washington, sono stati presentati al Papa i responsabili dei Cavalieri di Colombo, i “Patrons” che finanziano la tutela dei tesori d’arte custoditi nei Musei Vaticani, i membri della “Cetesimus Anno Pro Pontifice”, la fondazione voluta da Papa Wojtyla per la diffusione della Dottrina sociale della Chiesa. Al cospetto di Benedetto XVI sono stati portati anche i soci della “Papal Foundation”, che finanzia opere di carità a nome del Papa in ogni parte del mondo, e infine gli appartenenti alla “Franciscan Foundation for the Holy Land”, una iniziativa francescana a favore della presenza cristiana in Terra Santa. Quindi, il trasferimento verso il National Shrine of the Immaculate Conception, per la celebrazione dei Vespri e l’incontro con i vescovi statunitensi, sul quale ci rifersice Alessandro De Carolis:RealAudioMP3


Un discorso ampio e complesso come i volti dell’America, i chiaroscuri propri di una “terra di grande fede” ma anche secolarizzata, generosa ma anche materialista, dove la Chiesa svolge un importante ruolo sociale, ma dove c’è urgenza di riscoprire la verità dei valori cristiani, morali, il cui oscuramento ha provocato derive come quella, ignominiosa, dell’abuso sessuale sui minori da parte di sacerdoti, condannata senza riserve da Benedetto XVI.

 
(canto)

 
Il Papa parla ai vescovi, circondato dalle molte effigi che nel mondo evocano la Vergine, il cui patrocinio sulla Chiesa e gli Stati Uniti, sotto il segno dell’Immacolata, è antico di 170 anni. Parla nel Santuario mariano nazionale, che vanta una lunga storia di generosità offerta e ricambiata con la Santa Sede, a sostegno dell’azione umanitaria del Papa. Benedetto XVI parte da qui, da chi nella Chiesa americana sceglie il bene e la solidarietà, dalla maggioranza silenziosa che fa proprio il bisogno di un povero, il sostegno a una parrocchia, a un ospedale, a una scuola. Ricorda i contributi elargiti nel dopo-11 settembre e nel dopo-Katrina, ma anche quelli del dopo-tusnami. Un Paese capace di cuore e compassione, dunque. Ma non solo:

 
“America is also a land of great faith…
L’America è anche una terra di grande fede. La vostra gente è ben conosciuta per il fervore religioso ed è fiera di appartenere ad una comunità orante. Ha fiducia in Dio e non esita ad introdurre nei discorsi pubblici ragioni morali radicate nella fede biblica. Il rispetto per la libertà di religione è profondamente radicato nella coscienza americana, un dato di fatto che ha contribuito a far sì che questo Paese attraesse generazioni di immigranti alla ricerca di una casa dove poter liberamente rendere culto a Dio secondo i propri convincimenti religiosi".

 
Tuttavia, riflette poco dopo il Papa, dare “valore alla libertà individuale e all’autonomia” può far dimenticare “la nostra dipendenza dagli altri”. E lasciarsi ammaliare dalla quasi onnipotenza della scienza e della tecnica può indurre l’uomo a relegare Dio nel dimenticatoio. Errori che Benedetto XVI imputa alla “sottile influenza” del secolarismo e del materialismo:

 
“Is it consistent to profess our beliefs…
È forse coerente professare la nostra fede in chiesa alla domenica e poi, lungo la settimana, promuovere pratiche di affari o procedure mediche contrarie a tale fede? È forse coerente per cattolici praticanti ignorare o sfruttare i poveri e gli emarginati, promuovere comportamenti sessuali contrari all’insegnamento morale cattolico, o adottare posizioni che contraddicono il diritto alla vita di ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale?”.

 
Dovere dei cristiani invece - è lo sprone del Papa - è di “resistere ad ogni tendenza a considerare la religione come un fatto privato” e ciò è possibile se la Chiesa statunitense - ben presente nel “pubblico dibattito” sociale e culturale - fa sì “che il Vangelo venga udito in modo chiaro”. E ancora più importante, incalza, è “l’apertura graduale dei cuori alla più ampia verità morale”. Questo, assicura, valorizza la famiglia nel suo ruolo di formazione e la salva dalle forze che vogliono disgregarla, mettendo in pericolo soprattutto i giovani. E qui, Benedetto XVI torna a parlare quel segno contrario al Vangelo che in America “ha causato profonda vergogna”, l’abuso sessuale dei minori:

 
“Many of you have spoken to me…
Molti di voi mi hanno parlato dell’enorme dolore che le vostre comunità hanno sofferto quando uomini di Chiesa hanno tradito i loro obblighi e compiti sacerdotali con un simile comportamento gravemente immorale (...) Giustamente voi date priorità alla manifestazione di compassione e sostegno alle vittime: è responsabilità che vi viene da Dio, quali Pastori, quella di fasciare le ferite causate da ogni violazione della fiducia, di favorire la guarigione, di promuovere la riconciliazione e di accostare con amorevole preoccupazione quanti sono stati così seriamente danneggiati”.

 
Anche se “la risposta a simile situazione - riconosce Benedetto XVI - non è stata facile e, come indicato dal Presidente della vostra Conferenza Episcopale, è stata ‘talvolta gestita in pessimo modo’”, la “dimensione e la gravità del problema” hanno permesso di definire “misure di rimedio e disciplinari più adeguate”. Tuttavia, ha osservato il Papa, “se vogliamo che raggiungano il loro pieno scopo” occorre che “le misure e le strategie da voi adottate siano poste in un contesto più ampio":

“Children deserve to grow up with…
I bambini hanno diritto di crescere con una sana comprensione della sessualità e il ruolo che le è proprio nelle relazioni umane. Ad essi dovrebbero essere risparmiate le manifestazioni degradanti e la volgare manipolazione della sessualità oggi così prevalente; essi hanno il diritto di essere educati negli autentici valori morali radicati nella dignità della persona umana".







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