L'incontro con l'Episcopato USA: il Papa riceve il segno della generosità della Chiesa
statunitense e ribadisce la condanna per lo scandalo della pedofilia
Dopo la grande festa per il compleanno di Benedetto XVI alla Casa Bianca, il viaggio
apostolico del Pontefice è entrato nella sua dimensione più propriamente pastorale
e spirituale. Al pranzo con i cardinali statunitensi e il Praesiadium della Conferenza
episcopale del Paese, è seguito l’incontro di Benedetto XVI con i rappresentanti di
cinque fondazioni caritative americane. Nella Nunziatura di Washington, sono stati
presentati al Papa i responsabili dei Cavalieri di Colombo, i “Patrons” che finanziano
la tutela dei tesori d’arte custoditi nei Musei Vaticani, i membri della “Cetesimus
Anno Pro Pontifice”, la fondazione voluta da Papa Wojtyla per la diffusione della
Dottrina sociale della Chiesa. Al cospetto di Benedetto XVI sono stati portati anche
i soci della “Papal Foundation”, che finanzia opere di carità a nome del Papa in ogni
parte del mondo, e infine gli appartenenti alla “Franciscan Foundation for the Holy
Land”, una iniziativa francescana a favore della presenza cristiana in Terra Santa.
Quindi, il trasferimento verso il National Shrine of the Immaculate Conception, per
la celebrazione dei Vespri e l’incontro con i vescovi statunitensi, sul quale ci rifersice
Alessandro De Carolis:
Un discorso
ampio e complesso come i volti dell’America, i chiaroscuri propri di una “terra di
grande fede” ma anche secolarizzata, generosa ma anche materialista, dove la Chiesa
svolge un importante ruolo sociale, ma dove c’è urgenza di riscoprire la verità dei
valori cristiani, morali, il cui oscuramento ha provocato derive come quella, ignominiosa,
dell’abuso sessuale sui minori da parte di sacerdoti, condannata senza riserve da
Benedetto XVI.
(canto)
Il
Papa parla ai vescovi, circondato dalle molte effigi che nel mondo evocano la Vergine,
il cui patrocinio sulla Chiesa e gli Stati Uniti, sotto il segno dell’Immacolata,
è antico di 170 anni. Parla nel Santuario mariano nazionale, che vanta una lunga storia
di generosità offerta e ricambiata con la Santa Sede, a sostegno dell’azione umanitaria
del Papa. Benedetto XVI parte da qui, da chi nella Chiesa americana sceglie il bene
e la solidarietà, dalla maggioranza silenziosa che fa proprio il bisogno di un povero,
il sostegno a una parrocchia, a un ospedale, a una scuola. Ricorda i contributi elargiti
nel dopo-11 settembre e nel dopo-Katrina, ma anche quelli del dopo-tusnami.
Un Paese capace di cuore e compassione, dunque. Ma non solo:
“America
is also a land of great faith… L’America è anche una terra di grande
fede. La vostra gente è ben conosciuta per il fervore religioso ed è fiera di appartenere
ad una comunità orante. Ha fiducia in Dio e non esita ad introdurre nei discorsi pubblici
ragioni morali radicate nella fede biblica. Il rispetto per la libertà di religione
è profondamente radicato nella coscienza americana, un dato di fatto che ha contribuito
a far sì che questo Paese attraesse generazioni di immigranti alla ricerca di una
casa dove poter liberamente rendere culto a Dio secondo i propri convincimenti religiosi".
Tuttavia,
riflette poco dopo il Papa, dare “valore alla libertà individuale e all’autonomia”
può far dimenticare “la nostra dipendenza dagli altri”. E lasciarsi ammaliare dalla
quasi onnipotenza della scienza e della tecnica può indurre l’uomo a relegare Dio
nel dimenticatoio. Errori che Benedetto XVI imputa alla “sottile influenza” del secolarismo
e del materialismo:
“Is it consistent to profess
our beliefs… È forse coerente professare la nostra fede in chiesa
alla domenica e poi, lungo la settimana, promuovere pratiche di affari o procedure
mediche contrarie a tale fede? È forse coerente per cattolici praticanti ignorare
o sfruttare i poveri e gli emarginati, promuovere comportamenti sessuali contrari
all’insegnamento morale cattolico, o adottare posizioni che contraddicono il diritto
alla vita di ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale?”.
Dovere
dei cristiani invece - è lo sprone del Papa - è di “resistere ad ogni tendenza a considerare
la religione come un fatto privato” e ciò è possibile se la Chiesa statunitense -
ben presente nel “pubblico dibattito” sociale e culturale - fa sì “che il Vangelo
venga udito in modo chiaro”. E ancora più importante, incalza, è “l’apertura graduale
dei cuori alla più ampia verità morale”. Questo, assicura, valorizza la famiglia nel
suo ruolo di formazione e la salva dalle forze che vogliono disgregarla, mettendo
in pericolo soprattutto i giovani. E qui, Benedetto XVI torna a parlare quel segno
contrario al Vangelo che in America “ha causato profonda vergogna”, l’abuso sessuale
dei minori:
“Many of you have spoken to me… Molti
di voi mi hanno parlato dell’enorme dolore che le vostre comunità hanno sofferto quando
uomini di Chiesa hanno tradito i loro obblighi e compiti sacerdotali con un simile
comportamento gravemente immorale (...) Giustamente voi date priorità alla manifestazione
di compassione e sostegno alle vittime: è responsabilità che vi viene da Dio, quali
Pastori, quella di fasciare le ferite causate da ogni violazione della fiducia, di
favorire la guarigione, di promuovere la riconciliazione e di accostare con amorevole
preoccupazione quanti sono stati così seriamente danneggiati”.
Anche
se “la risposta a simile situazione - riconosce Benedetto XVI - non è stata facile
e, come indicato dal Presidente della vostra Conferenza Episcopale, è stata ‘talvolta
gestita in pessimo modo’”, la “dimensione e la gravità del problema” hanno permesso
di definire “misure di rimedio e disciplinari più adeguate”. Tuttavia, ha osservato
il Papa, “se vogliamo che raggiungano il loro pieno scopo” occorre che “le misure
e le strategie da voi adottate siano poste in un contesto più ampio": “Children
deserve to grow up with… I bambini hanno diritto di crescere con
una sana comprensione della sessualità e il ruolo che le è proprio nelle relazioni
umane. Ad essi dovrebbero essere risparmiate le manifestazioni degradanti e la volgare
manipolazione della sessualità oggi così prevalente; essi hanno il diritto di essere
educati negli autentici valori morali radicati nella dignità della persona umana".