2008-04-17 08:29:40

Le sfide della Chiesa negli Stati Uniti al centro dell'incontro di Benedetto XVI con i vescovi americani


Ieri pomeriggio a Washington (notte avanzata in Italia), Benedetto XVI si è incontrato con i circa quattrocento vescovi americani, nel Santuario nazionale dell’Immacolata Concezione, patrona degli Stati Uniti. Un incontro cordiale, in cui non sono mancati calorosi cori di auguri per il compleanno del Papa. Preceduta dalla celebrazione dei Vespri ed introdotta dal presidente della Conferenza episcopale americana, il cardinale George, la conversazione tra Benedetto XVI e i vescovi è stata cordiale e molto franca. Ce ne parla il nostro inviato, Pietro Cocco:

 
La comunità cattolica degli Stati Uniti è tra le più vaste del mondo ed una delle più influenti. Se da una parte il Papa ha espresso l’incoraggiamento a continuare ad accogliere gli immigrati e l’apprezzamento per la tante iniziative caritative e umanitarie, nonché per l’attenzione riservata all’educazione religiosa ed alla rete delle scuole cattoliche. Dall’altra Benedetto XVI non ha mancato di toccare i vari punti di crisi della cultura americana di oggi, pure contrassegnata da un genuino spirito religioso: come l’influenza del secolarismo che provoca una separazione tra fede e vita, e del materialismo che semplicemente esclude Dio fidando nelle possibilità illimitate della tecnica e della scienza. Così come l’accentuazione dell’individualismo che dimentica la responsabilità per gli altri. A questo proposito Benedetto XVI ha espresso la profonda preoccupazione per la situazione della famiglia all’interno della società e per le molte leggi già in vigore o in discussione sulle quali ha esortato i vescovi e la comunità cattolica a far sentire la propria voce. Occorre aprire le menti alla verità morale, offrendo l’autentico insegnamento del vangelo della vita.

 
Tra i segni contrari al vangelo della vita, presenti in America ma anche altrove, ha poi detto: “ce n’è uno che provoca profonda vergogna: l’abuso sessuale dei minori.” Un comportamento gravemente immorale che, compiuto da uomini di Chiesa è stato un tradimento dei loro obblighi e compiti sacerdotali, ed ha provocato un enorme dolore, prima di tutto alle vittime ed alle loro famiglie, ma anche all’interno delle stesse comunità cattoliche. Il Papa ha ricordato l’azione riparatrice promossa dai vescovi americani, come anche l’opera eccellente portata avanti dalla stragrande maggioranza dei sacerdoti e dei religiosi in America. Ed ha sottolineato che le misure di protezione dei bambini devono prevedere che siano risparmiate loro le manifestazioni degradanti e la volgare manipolazione della sessualità, oggi così diffuse attraverso i mass media direttamente dentro le case. Il peccato d’abuso va posto cioè nel contesto dei comportamenti sessuali, ed è un problema che riguarda non solo la Chiesa, ma ogni settore della società. Esige quindi, ha sottolineato Benedetto XVI, una risposta determinata e collettiva.

 
Il lungo incontro del Papa con i vescovi americani si è poi concluso con una serie di domande dei vescovi e risposte del Papa sull’importanza dell’evangelizzazione della cultura, sul ruolo della Chiesa, sulla difficoltà di far comprendere il vero significato della salvezza portata da Cristo, e sul valore della preghiera personale per poter aiutare i giovani, ed ogni persona, ad ascoltare la volontà di Dio per la nostra vita e capire la vocazione a cui siamo chiamati.

 
Un ringraziamento speciale è stato rivolto da Benedetto XVI alla diocesi di Washington e all’intera Chiesa statunitense, che in occasione del suo compleanno gli hanno fatto due doni importanti per l’aiuto ai poveri. In particolare il cardinale George, presidente della Conferenza episcopale americana, ha donato al Papa un assegno di 850mila dollari. Nel ringraziare per la generosità, il Papa ha osservato come questo sia “il più bello e convincente esempio della verità della fede, perché la verità si mostra nella carità”. (Dagli Stati Uniti, Pietro Cocco)







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