Attentato kamikaze a Kirkuk durante un funerale: oltre 40 morti
In soli tre giorni sono quasi cento le vittime in Iraq. Stamani l’ennesimo attentato
kamikaze nelle vicinanze di Kirkuk, costato la vita ad oltre 40 persone. Il servizio
di Benedetta Capelli: Non
conosce tregua la violenza in Iraq. L’ultimo atto criminale è avvenuto in mattinata
ad un funerale celebrato a 120 km da Kirkuk: un kamikaze si è fatto saltare in aria
provocando una strage. La polizia ha riferito di oltre 40 vittime. Dieci i morti a
Sadr city, roccaforte del leader radicale sciita Moqtada Al Sadr, per gli scontri
tra le forze della coalizione e l’esercito del Mahdi, responsabile della scomparsa,
in cinque mesi, di 32 persone, ritrovate oggi cadaveri in una fossa comune a circa
90 km a nord-est di Baghdad. Violenze e macabri ritrovamenti che seguono l’ondata
di attentati di due giorni fa a Ramadi e Baquba nei quali avevano perso la vita quasi
70 persone. Un’escalation preoccupante per il futuro del Paese stretto nella morsa
del terrorismo. Proprio su quest’ultimo punto ha insisito ieri il premier iracheno
Al Maliki, nella sua prima visita a Bruxelles. Agli eurodeputati ha detto di voler
“sconfiggere al Qaeda e i suoi alleati”, aggiungendo di essere particolarmente fiducioso.
Parole che però hanno lasciato un po’ di perplessità negli interlocutori europei.
Oggi, Al Maliki sarà alla NATO per incontrare il segretario generale, Jaap de Hoop
Scheffer.
Medio Oriente Si riaccende la tensione
nella Striscia di Gaza. Almeno due militanti della Jihad islamica sono stati uccisi
da soldati israeliani nei pressi di Jenin, in Cisgiordania. Ieri erano state 21 le
vittime, tra questi alcuni bambini ed un cameraman della Reuters, in diversi attacchi.
Il premier israeliano Olmert, in un’intervista, ha affermato che a Gaza è in corso
“una vera e propria guerra” portata avanti da Hamas ed ha promesso una ritorsione
nei confronti del movimento integralista. Quest’ultimo ha invitato il suo braccio
armato a “colpire Israele ovunque e con tutti i mezzi”. Preoccupazione per quanto
sta accadendo nell'area è stata espressa dal segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon,
che, in una nota, ha condannato le violenze contro i palestinesi ed ha invitato Tel
Aviv a rispettare gli obblighi internazionali. Intanto il presidente dell’ANP, Autorità
Nazionale Palestinese, Abu Mazen, ha annunciato una conferenza di pace internazionale
sul Medio Oriente che si terrà a Mosca in giugno.
Petrolio-Euro Prosegue
la corsa del petrolio. A New York il greggio ha toccato il nuovo picco di 115,45 dollari,
primato anche per l’euro che si attesta su 1,5984 rispetto al biglietto verde. I primati
arrivano nel giorno in cui la Banca Centrale Europea parla di una “crescita moderata”
per i Paesi dell’euro alle prese con i rincari dei prezzi. L’istituto di Francoforte
invita poi l’Europa a non lasciare la strada del risanamento dei conti pubblici soprattutto
per l’incertezza dei mercati finanziari. Ma cosa significa questa forte inflazione
per l’economia europea? StefanoLeszczynski lo ha chiesto a Mario
Deaglio, docente di economia internazionale alla Cattolica di Milano:
R. –
Significa appunto un allarme. Questi aumenti di prezzo per il momento sono piuttosto
localizzati nel settore connesso con il petrolio, quindi energia e alimentazione.
Non sono ancora entrati nel grande circuito dell’economia, ma lo faranno sicuramente
nei prossimi mesi se non si corre, in qualche modo, ai ripari.
D. –
Riguardano però l’economia quotidiana delle persone...
R.
– Per il momento direi di sì. La piccola economia dei bilanci familiari è direttamente
nel mirino, soprattutto nella parte della spesa quotidiana. La benzina, da un lato,
e il pane, dall’altro.
D. – Tra i record che vengono
segnalati dai media europei, oltre a quello del petrolio, c’è anche quello dell’euro,
ormai chiamato super euro. Ci penalizza questo?
R.
– No, dal punto di vista dell’inflazione importata il super euro è una difesa. Se
non ci fosse, noi pagheremmo più caro il petrolio e anche le poche importazioni di
grano perché i prezzi sono espressi in dollari. Gli aumenti che noi registriamo sul
petrolio sono in dollari e nel momento in cui li traduciamo in euro abbiamo uno sconto
perchè la moneta unica è salita.
D. – Il prezzo del petrolio continua
a salire ormai da tanto tempo. A vantaggio di chi?
R.
– Qui ci sono due tendenze. Una tendenza di fondo all’aumento, che dipende dalla situazione
della domanda e dell’offerta effettiva di petrolio. Siccome la domanda sta crescendo,
nel corso degli anni, noi osserviamo un aumento di fondo. Su questo aspetto si innesta
una seconda corrente di tipo speculativo, che deriva dal fatto che il greggio è diventato
una forma di investimento di denaro e di gente che non ha niente a che vedere con
il petrolio ma semplicemente scommette sul prezzo. Quindi, penso che una misura possibile
sia quella di limitare l’accesso al mercato del petrolio soltanto agli operatori petroliferi.
Italia Silvio
Berlusconi sta lavorando per la messa a punto del suo governo mentre oggi in Sardegna
riceverà il presidente russo Putin. Al termine del vertice di ieri a Roma con gli
alleati – AN, Lega e Movimento per l’autonomia - ha annunciato “misure impopolari”
legate alle riforme del Paese. Intanto, per quanto riguarda la vicenda Alitalia, il
leader del PDL ha reso noto un incontro con il governo per la prossima settimana,
mostrandosi poi disponibile a discutere della trattativa con Airfrance insieme al
presidente francese Sarkozy. E’ poi "caccia alle alleanze" in vista del ballottaggio,
il 27 e 28 aprile, alla provincia e al comune di Roma; Berlusconi ha fatto appello
alla Destra e all’UDC per sostenere i propri candidati ma ai centristi guarda anche
il Partito Democratico.
Cina-India-fiamma olimpica Sono circa 180
i tibetani arrestati a New Delhi dove è giunta la fiamma olimpica che compirà un percorso
dimezzato di un terzo. Imponenti le misure di sicurezza decise dal governo indiano,
preoccupato per le proteste pro-Tibet vista la consistente presenza della comunità
tibetana nel Paese. Manifestazioni si sono svolte a Raj Ghat, il luogo dove il Mahatma
Gandhi venne cremato; migliaia di persone hanno protestato mentre si svolgeva una
contro-staffetta. Sono 46 gli esuli tibetani fermati a Mumbai nel tentativo di fare
irruzione nel consolato cinese della città indiana.
USA-primarie Faccia
a faccia televisivo a Philadelfia tra Hillary Clinton e Barack Obama. Un duello che
è stato il preludio delle primarie democratiche del 22 aprile in Pennsylvania. Non
sono mancate critiche ma entrambi hanno concordato sul fatto di non essere pronti
a fare l’uno il vice dell’altro. Per il resto i due democratici sono più volti entrati
in polemica con il candidato repubblicano John McCain.
Zimbabwe La
Commissione europea ha chiesto al governo dello Zimbabwe la pubblicazione immediata
dei risultati delle presidenziali del 29 marzo scorso, definendo “inaccettabile” il
ritardo con il quale si sta procedendo. L’ambasciata americana in Zimbabwe ha denunciato
inoltre i rapimenti e gli omicidi di molti sostenitori dell'opposizione, che si dichiara
vincitrice delle urne. L’empasse politica di Harare è stata al centro del Consiglio
di Sicurezza dell’ONU di ieri a New York. Il numero uno del Palazzo di Vetro Ban Ki-moon
ha invitato la comunità internazionale ad un’azione incisiva. Meno interessati al
caso Zimbabwe i Paesi africani per i quali si tratta di una questione interna.
Kenya Ritorno
alla normalità in Kenya dopo i disordini seguiti alle elezioni del 27 dicembre scorso
che provocarono oltre 1.500 morti e 600 mila sfollati. Stamani ha giurato, nelle mani
del presidente della repubblica Kibaki, il governo di grande coalizione, frutto dell’accordo
con il leader dell’opposizione Odinga; l’esecutivo è composto da 41 ministri. Fondamentale
per l’intesa raggiunta la mediazione dell’ex segretario generale dell’ONU Kofi Annan,
che è tornato ieri a Nairobi per la cerimonia di giuramento.
Spagna-Eta C'è
forse l’ETA dietro l’esplosione di una bomba contro una sede locale del partito socialista
a Bilbao. Sette gli agenti rimasti leggermente feriti dalla deflagrazione che ha provocato
anche ingenti danni materiali. L’ultimo attentato rivendicato dall’organizzazione
separatista basca risale al 7 marzo scorso, a 48 ore dalle elezioni politiche spagnole,
quando venne ucciso l’esponente locale socialista basco Isaias Carrasco a Mondragon.
Timor
Est Grandi festeggiamenti a Timor Est per il ritorno del presidente Jose Ramos
Horta, rimasto gravemente ferito in un attentato l'11 febbraio scorso. Dopo due mesi
in ospedale in Australia, il capo di Stato è stato accolto all'aeroporto di Dili con
molto calore dai sui concittadini. L’agguato ai suoi danni era stato organizzato da
soldati ribelli che lo avevano colpito nello stesso giorno in cui era rimasto illeso,
in un altro agguato, il premier Xanana Gusmao. (Panoramica internazionale a cura
di Benedetta Capelli) Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 108 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.