2008-04-17 14:55:59

Annunciare la speranza evangelica in modo coinvolgente: l’esortazione del Papa ai vescovi statunitensi, durante un dialogo con i vescovi su secolarismo, fede e vocazioni


Nell’ambito dei Vespri al Santuario dell’Immacolata Concezione di Washington, si è vissuto anche un cordiale e franco momento di confronto tra Benedetto XVI e i presuli americani. Al Papa, sono state rivolte alcune domande su temi di grande attualità per la Chiesa americana dalla crisi delle vocazioni al secolarismo, dal ruolo dei laici alle speranze nei giovani fedeli. Ce ne parla Alessandro Gisotti:RealAudioMP3


In questo momento della sua storia, è stata l’esortazione del Papa ai presuli, la Chiesa in America “ha di fronte a sé la sfida di ritrovare la visione cattolica delle realtà e di presentarla in maniera coinvolgente e con fantasia ad una società che fornisce ogni genere di ricette per l’auto realizzazione umana”. Il pensiero di Benedetto XVI va in particolare al “bisogno di parlare al cuore dei giovani” che “nonostante la costante esposizione a messaggi contrari al Vangelo, continuano ad aver sete di autenticità, di bontà, di verità”. La prima domanda rivolta al Santo Padre ha toccato la sfida del secolarismo nella vita pubblica americana:

Perhaps, I think, America’s brand of secularism…
“Forse – è stata l’analisi del Papa – il tipo di secolarismo dell’America pone un problema particolare: mentre permette di credere in Dio e rispetta il ruolo pubblico della religione e delle Chiese, sottilmente tuttavia riduce la credenza religiosa al minimo comune denominatore”. Il risultato, ha proseguito, “è una crescente separazione della fede dalla vita: il vivere come ‘se Dio non esistesse’”:

 
This is aggravated by an individualistic and eclectic approach…
“Ciò – è stato il suo richiamo – è aggravato da un approccio individualistico ed eclettico della fede e della religione”. Ogni persona, ha proseguito, “lungi dall’approccio cattolico del pensare con la Chiesa”, crede di “avere un diritto di individuare e scegliere, mantenendo i vincoli sociali, ma senza una conversione integrale, interiore alla legge di Cristo”. I cristiani, ha detto con rammarico, “sono facilmente tentati di conformarsi allo spirito del secolo”, come si è costatato “in maniera acuta nello scandalo dato da cattolici che promuovono un presunto diritto all’aborto”:

On a deeper level, secularism challenges the Church….
“Ad un livello più profondo – ha detto ancora – il secolarismo sfida la Chiesa a riaffermare e a perseguire ancor più attivamente la sua missione nel e al mondo”. E qui, ha ribadito il ruolo dei laici che, come sottolineato dal Concilio, “hanno una responsabilità particolare”. Ciò di cui vi è bisogno, è stato il suo monito, “è un maggior senso del rapporto intrinseco tra il Vangelo e la legge naturale, da una parte, e il perseguimento dall’altra dell’autentico bene umano, come viene incarnato nella legge civile e nelle decisioni morali personali”. Si è poi soffermato sulla libertà personale, che, ha affermato, la società americana tiene “giustamente” in alta considerazione. La Chiesa, è stata la sua esortazione, “deve promuovere ad ogni livello i suoi insegnamenti” tesi ad “affermare la verità della rivelazione cristiana, l’armonia tra fede e ragione, ed una sana comprensione della libertà”:

 
The dictatorship of relativism, in the end, is nothing less…
“La dittatura del relativismo – ha quindi rilevato - alla fine non è nient’altro che una minaccia alla libertà umana, la quale matura soltanto nella generosità e nella fedeltà alla verità”. In una parola, ha concluso, “il Vangelo dev’essere predicato ed insegnato come un modo di vita integrale che offre una risposta attraente e veritiera, intellettualmente e praticamente, ai problemi umani reali”. Al Papa è stata poi chiesta una riflessione sul fenomeno di abbandono della pratica della fede:

 
One of the great challenges facing the Church in this country…
“Una delle grandi sfide che stanno di fronte alla Chiesa in questo Paese – ha spiegato – è quella di coltivare un’identità cattolica basata non tanto su elementi esterni, quanto piuttosto su un modo di pensare e di agire radicato nel Vangelo ed arricchito in base alla tradizione vivente della Chiesa”. La fede, ha ribadito, “non può sopravvivere se non opera per mezzo della carità. Quindi, si è chiesto se la difficoltà di oggi ad incontrare Dio, non possa essere dovuta “al fatto che molti hanno dimenticato, o addirittura mai imparato a pregare nella e con la Chiesa”. La fede cristiana, ha ribadito, “è essenzialmente ecclesiale, e senza un vincolo vivo con la comunità, la fede dell’individuo non crescerà mai sino a maturità”. Il risultato può dunque essere “un’apostasia silenziosa”. E’ allora urgente “parlare in maniera sensata di salvezza”:

 
We need to discover, as I have suggested, new and engaging…
“Dobbiamo riscoprire - ha detto – modi nuovi e avvincenti per proclamare questo messaggio e risvegliare una sete di quella pienezza che soltanto Cristo può dare”. In secondo luogo, ha proseguito, “dobbiamo riconoscere con preoccupazione la quasi completa eclissi di un senso escatologico in molte delle nostre società tradizionalmente cristiane”. Tema, ha aggiunto, affrontato nell’Enciclica “Spe salvi”. Il Papa è così tornato a sottolineare che “nel cristianesimo non vi può essere posto per una religione puramente privata”. Parole corredate da una viva esortazione: “Non possiamo separare il nostro amore per Lui dall’impegno dell’edificazione della Chiesa e dell’ampliamento del Regno”. L’ultimo quesito si è concentrato sul declino delle vocazioni:

 
Let us be quite frank: the ability to cultivate vocations…
“Siamo sinceri – ha riconosciuto il Santo Padre – la capacità di coltivare le vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa è un segno sicuro della salute di una Chiesa locale”. E ha aggiunto: “Dio continua a chiamare i giovani, ma spetta a noi incoraggiare una risposta generosa e libera a quella chiamata”. Il Papa ha messo l’accento sul ruolo fondamentale della preghiera. “Ai candidati, oggi più che mai – ha detto ancora – bisogna offrire una sana formazione intellettuale e umana che li ponga in grado non soltanto di rispondere alle domande reali e ai bisogni dei contemporanei, ma anche di maturare nella loro conversione e di perseverare nella vocazione attraverso un impegno che duri la vita intera”. Ha così concluso il suo intervento auspicando che vengano lasciate “le sterili divisioni, i disaccordi e i preconcetti” e si ascolti assieme “la voce dello Spirito che guida la Chiesa verso un futuro di speranza”.

 
Concluso lo scambio di domande e risposte con i vescovi americani, Benedetto XVI ha ricevuto nel giorno del suo compleanno un importante segno della Chiesa statunitense a sostegno delle opere di carità pontifcie, consistente in un assegno da 870 mila dollari. Il Papa ha ringraziato con calore per questo dono frutto, ha detto, della "generosità dei fedeli americani". Quindi, ha voluto ricordare "l’immensa sofferenza" patita dall’arcidiocesi di New Orleans per le devastazioni dell’uragano Katrina, sottolineandone il "coraggio nell’affrontare l’opera della ricostruzione". All’arcivescovo di New Orleans, Alfred Hughes, Benedetto XVI ha donato in ricordo un calice. Spero, ha concluso, "che esso sia accolto come segno della mia orante solidarietà verso i fedeli dell’arcidiocesi e della mia personale gratitudine per l’infaticabile operosità che egli e gli arcivescovi Philip Hannan e Francis Schulte hanno dimostrato nei riguardi del gregge affidato alle loro cure".







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