OLANDA Il Consiglio Ecumenico delle Chiese interviene al Sinodo generale dei protestanti
LUNTEREN, 16apr08 – “Il movimento ecumenico è fedele al Vangelo solo se consiste in
un movimento di speranza che si confronta con le numerose minacce alla vita, presenti
nel mondo di oggi”. Questo il passaggio principale del discorso di Samuel Kobia, segretario
generale uscente del Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC), intervenuto nei giorni
scorsi a Lunteren, in occasione del Sinodo generale della Chiesa protestante in Olanda.
Le minacce alla vita, ha continuato Kobia, “includono il micidiale scandalo della
povertà, le malattie come l’AIDS, le conseguenze devastanti e distruttive dei cambiamenti
climatici e le guerre, compreso il pericolo, ancora imminente, dell’uso di armi nucleari”.
Il segretario generale uscente del CEC ha poi ricordato l’importanza del ruolo del
movimento ecumenico in un mondo “profondamente diviso”: “Tensioni religiose, culturali,
etniche, economiche e politiche, insieme ai conflitti – ha detto - portano molte popolazioni
alla disperazione”. Di qui, l’invito a puntare sulla speranza: “Oggi il movimento
ecumenico – ha detto Kobia - è chiamato, ancora una volta, a portare la speranza in
un mondo distrutto, per cercare, attraverso di essa, un’unità visibile”. Infine, Kobia
ha richiamato l’attenzione sulla necessità di adeguare l’ecumenismo all’attualità:
“La diversità dell’ecumenismo nel mondo – ha spiegato – può essere sperimentata in
molte città di tutta Europa. Questo indica che la vecchia suddivisione del movimento
ecumenico in ‘regionale’, ‘nazionale’, ‘mondiale’ non è più adatta”. Per questo, ha
concluso il segretario generale uscente del CEC, “è fondamentale per il CEC che le
Chiese stesse si impegnino nella ricerca di nuovi metodi e nuovi modelli di relazioni,
necessari ad un ecumenismo vitale nel XXI secolo”. (www.oikoumene.org/
- PIRO)