Filippine: la Chiesa chiede misure urgenti per sconfiggere la crisi alimentare
La Chiesa delle Filippine è in prima linea e mette in campo tutte le sue risorse per
scongiurare la crisi alimentare, legata soprattutto al prezzo del riso, che ha investito
il Paese. Aiuto alla rete di distribuzione capillare del prezioso alimento; contributo
morale spirituale per evitare disordini e rapine; sensibilizzazione dell’opinione
pubblica e delle istituzioni per cercare misure che risolvano il problema: sono queste
le linee d’azione lungo le quali la comunità cattolica filippina, nelle sue diverse
articolazioni e a diversi livelli, si sta muovendo. Mons. Deogracias Iñiguez, Vescovo
di Caloocan, ha chiesto che la crisi venga affrontata con misure d’emergenza ma anche
con serie politiche a lungo termine. Essa, ha detto in una dichiarazione ripresa dall'Agenzia
Fides, non riguarda solo le fasce più povere della popolazione, che devono provvedere
al loro sostentamento, ma è un fenomeno che ha “vaste implicazioni politiche e di
sicurezza pubblica”, in quanto la “sicurezza alimentare” è un diritto che è alla base
della pacifica convivenza. Per questo, ha sottolineato, è necessario uno sforzo congiunto
del governo e delle Ong, che devono individuare insieme i mezzi più appropriati per
fronteggiare la crisi. “Dobbiamo capire come operare in rete, mettendo in sinergia
le nostre risorse con quelle delle altre agenzie e dell’Autorità Nazionale per l’Alimentazione.
La gente - ha messo in guardia il Vescovo - potrebbe passare da una fase di apatia
a quella di panico. E il panico porta con sé gesti disperati, rivolte, saccheggi.
Proteste di piazza sono scoppiate in paesi come Bangladesh o Haiti, ha ricordato,
e anche nelle Filippine c’è il rischio che accadano". La Chiesa ha messo a disposizione
la sua capillare presenza nel territorio (con le Caritas, le associazioni e le parrocchie)
e, d’accordo con il Dipartimento dell’Agricoltura, si è impegnata a distribuire ai
poveri circa 50mila sacchi di riso ogni settimana in diverse parrocchie di Manila.
E la diocesi della capitale è solo l’inizio: il progetto si va estendendo e riguarderà
ben presto l’intera nazione. Fra le misure a lungo termine preventivate dal governo,
vi è il miglioramento delle tecniche di coltivazione e l’impiego di nuove qualità
di riso, che hanno una produttività maggiore. La Chiesa insiste anche sul sostegno
agli agricoltori. Potenzialmente, infatti, le Filippine possono essere autosufficienti
e coprire il fabbisogno nazionale di riso, ma il governo, nota la Chiesa, “dovrebbe
sostenere gli agricoltori, aiutandoli per fertilizzanti, irrigazione e trasporto dei
prodotti”. (R.P.)