Sri Lanka: la Conferenza episcopale chiede di cessare le violenze intorno al santuario
di Madhu
Peggiorano le condizioni della sicurezza intorno al santuario mariano di Madhu, dove
continuano gli scontri tra separatisti tamil ed esercito regolare. Allo stesso tempo
- riferisce l'Agenzia AsiaNews - non si fermano le richieste da parte della Chiesa
cattolica, perché cessino le violenze e l’area venga rispettata come “zona di pace”.
Dopo l’appello a governo e ribelli tamil lanciato di recente dal vescovo di Mannar,
mons. Rayappu Joseph, arriva quello della Conferenza episcopale dello Sri Lanka, che
si è riunita dal 9 all'11 aprile per discutere la questione. Firmato dal segretario
generale, mons. Vianney Fernando, il documento ricorda l’importanza che riveste il
santuario per tutta la popolazione, di ogni etnia e comunità religiosa e chiede alle
parti in conflitto di impegnarsi da subito per impedire danni ulteriori all’edificio
sacro. Lo scorso 4 aprile, per problemi di sicurezza appunto, mons. Rayappu ha dato
ordine di trasferire la venerata statua di Nostra Signora di Madhu nella chiesa di
Thevanpitti, territorio sotto controllo delle Tigri per la liberazione della patria
tamil. La decisione è stata accompagnata da voci secondo cui il presule avrebbe agito
dietro pressioni dei ribelli. Sull’argomento interviene la stessa Conferenza episcopale
srilankese, la quale smentisce le illazioni e assicura che il presule ha agito “per
il meglio; spiega che la chiesa di Thevanpitti è la parrocchia disponibile più vicina
al santuario e garantiche che l'immagine sacra farà ritorno al santuario appena la
situazione della sicurezza lo permetterà”. Il 7 aprile mons. Rayappu ha ribadito la
sua richiesta al presidente Rajapakse e ai vertici politici delle Tigri Tamil perché
dichiarino Madhu “zona di pace” e come tale la rispettino rinunciando alle operazioni
militari. (R.P.)