Iniziate le celebrazioni per il bicentenario della nascita di Antonio Meucci, inventore
del telefono
Anche il mondo della rete ricorda l’inventore fiorentino Antonio Meucci, di cui ieri
si sono celebrati i 200 anni dalla nascita: il noto motore di ricerca Google ha inserito
nella pagina iniziale, la più consultata al mondo, i disegni del primo telefono della
storia. Anche a Firenze e in Italia sono numerose le iniziative per ricordare l'inventore
italiano. E’ un dovuto omaggio a Meucci, al centro di una storica contesa per la “paternità”
del telefono con lo scienziato Alexander Graham Bell, per l’invenzione di una delle
tecnologie moderne più studiate in tutto il mondo. Una storia incredibile, quella
di Antonio Meucci: per un pugno di dollari, appena 230, da aggiungere ai soli 20 che
aveva, Meucci non riuscì infatti, nella New York 1871, a pagare il brevetto completo
di una invenzione. La sua: il telefono elettrico. Pochi anni dopo, Alexander Bell
ottenne il brevetto e Meucci, emigrato fiorentino, morì pochi anni dopo. Sei anni
fa, il Congresso degli Stati Uniti gli ha dato ragione: fu dunque lui l’inventore
del telefono elettrico. A 200 anni esatti dalla nascita, Firenze e l’Italia iniziano
un anno di celebrazioni per ricordarlo. C’è stato un concerto alla “Pergola”, il teatro
di Firenze dove Antonio Meucci inventò un telefono acustico e dove incontrò Esther,
una costumista che divenne sua moglie. Una vita avventurosa lo portò a New York, e
fu per parlare con la moglie, malata, che realizzò il primo collegamento telefonico
elettrico. A ricordare Antonio Meucci ci ha pensato l’Università di Firenze: venerdì
18 i presidi italiani delle Facoltà di Ingegneria promuovono un convegno storico.
Ma il programma, lungo un anno, guarda al futuro. Molte le iniziative: fra queste,
l’intitolazione di un incubatore di imprese ad Antonio Meucci, il fiorentino od San
Frediano che inventò il telefono ma non aveva 230 dollari per dimostrarlo. (A cura
di Mauro Banchini)