Un anno dopo lo tsunami nelle Solomone, si riaccende la speranza nel futuro grazie
a volontari, laici e religiosi
Sono ancora evidenti nelle Isole Salomone le conseguenze provocate dallo tsunami che
lo scorso anno ha colpito l’arcipelago. Oltre al drammatico bilancio di almeno 50
persone morte, il terremoto e l’onda anomala dello scorso 2 aprile hanno danneggiato,
in molti casi in modo irreparabile, abitazioni ed infrastrutture. Per risanare queste
ferite, sono stati promossi progetti dalla Caritas, da Congregazioni religiose e da
alcune Organizzazioni non governative. La Caritas delle Salomone ha avviato, in particolare,
piani di ricostruzione e riabilitazione per permettere alla popolazione locale di
riprendere le attività svolte prima dello tsunami. A poco più di un anno da quel dramma,
sono diversi i progetti in corso che hanno già dato importanti risultati. Tra questi
– fa notare l’agenzia Fides – si devono registrare la ricostruzione di case ed il
ripristino delle condutture e delle forniture di acqua potabile in 29 villaggi. Un
aspetto importante è anche quello legato alla cura dei traumi psicologici: grazie
all’ausilio di volontari, laici e religiosi, la popolazione delle Salomone sta riacquistando
la speranza nel futuro. (A.L.)