Il direttore generale della FAO presenta il Rapporto sull’andamento dei prezzi
delle derrate alimentari
Le notizie di conflitti sociali in diversi Paesi a basso reddito, dovuti all’aumento
dei prezzi e in particolare di quelli alimentari, preoccupa la FAO ed altri organismi
internazionali. Gli scontri che si sono verificati in Paesi come Egitto, Costa d’Avorio,
Etiopia, Tunisia, Indonesia, Madagascar e ancora Haiti nelle ultime settimane, non
devono sorprendere. Da quasi un anno la FAO aveva messo in guardia rispetto al rischio
di tensioni sociali dovute all’andamento dei prezzi. Si prevede che il costo delle
importazioni cerealicole dei Paesi più poveri aumenterà del 56% nel corso del 2008,
valore che si somma all’aumento – già consistente – del 37% già registrato nel 2007.
Negli ultimi due mesi i prezzi dei cereali hanno continuato ad aumentare: conseguenza,
questa, della domanda sostenuta e dell’esaurimento delle scorte. Il prezzo del riso
è quello che ha registrato l’aumento maggiore a seguito dell’imposizione di nuove
restrizioni alle esportazioni da parte di alcuni tra i maggiori Paesi esportatori.
Le cause vanno ricercate sia nei fenomeni climatici, sia nel progressivo calo di investimenti
nel settore agricolo. Jacques Diouf ha ricordato come inondazioni, siccità ed uragani
abbiano devastato le coltivazioni e le economie dei piccoli produttori agricoli e
degli allevatori, i quali hanno sempre maggiore difficoltà a rifornirsi in sementi,
fertilizzanti e cibo per gli animali. In alcuni casi i governi dei Paesi interessati
hanno preso misure quali la diminuzione delle imposte sulle importazioni, ma si tratta
di misure a corto termine e non in grado di modificare radicalmente la tendenza. Cosa
fare allora? La FAO ha lanciato l’iniziativa sul rialzo dei prezzi alimentari per
offrire assistenza tecnica e politica ai Paesi poveri colpiti dall’aumento dei prezzi
delle derrate ed aiutare gli agricoltori più vulnerabili ad incrementare la produzione
a livello locale. Attività sul campo stanno per essere avviate in Burkina Faso, Mauritania,
Mozambico e Senegal. La FAO aiuterà, inoltre, i governi ad approntare interventi e
strategie per incrementare la produzione agricola. In collaborazione con il Programma
Alimentare Mondiale, con l’IFAD e con altri Partners, la FAO istituirà un'unità informativa
sul mercato alimentare per raccogliere ed analizzare dati a livello locale, nazionale
ed internazionale. Per questa attività ha già previsto un finanziamento di 17 milioni
di dollari. L’appello della FAO a tutti i Paesi donatori e alle istituzioni finanziarie
internazionali è volto ad incrementare la propria assistenza e valutare la possibilità
di riprogrammare parte degli aiuti già in atto nei Paesi maggiormente penalizzati
dal rialzo dei prezzi delle derrate. Una stima provvisoria dei finanziamenti aggiuntivi
che servirebbero ai governi per eseguire progetti e programmi per fronteggiare questi
aumenti indica un ammontare che si aggira intorno al miliardo e mezzo di dollari.
Fondi, questi, che potranno fornire un importante sostegno agli agricoltori poveri
nella forma di accesso ai fattori produttivi e, quindi, migliorare la loro risposta
alla crisi dei prezzi nella prossima stagione agricola. (Dalla sede della FAO in
Roma, per la Radio Vaticana, Lucas Duran)