2008-04-11 15:18:34

Convegno al Marianum su “Le donne dell’Antico Testamento”


Quali caratteristiche contraddistinguono le figure femminili nella Sacra Scrittura? Cosa conosciamo di loro e quali insegnamenti oggi possiamo trarre dalle loro storie? Di questi e altri temi si discuterà oggi pomeriggio e domani, a Roma, alla Pontificia Facoltà Teologica Marianum nella due giorni su “Le donne dell’Antico Testamento” organizzata dalla Cattedra “Donna e Cristianesimo”. Tiziana Campisi ha chiesto a Giacoma Limentani, scrittrice e saggista, di tracciare un profilo della prima donna citata nella Bibbia: Eva.RealAudioMP3


R.- Eva viene posta dal serpente davanti ad una scelta. C’è un frutto: se lo mangi diventi come Dio, capace di tutto. Quindi lei pensa: se io lo mangio e divento come Dio, quest’uomo che ho accanto e con il quale devo dividere la mia vita, nei miei confronti diventa un nulla. Quindi, divide la sapienza che quel frutto dovrebbe darle con lui. A me sembra un gesto molto generoso. Quando poi Dio fa le sue domande, ad evento accaduto, l’uomo risponde: “E’ stata questa donna che mi hai messo accanto!" Quasi fosse un rimprovero nei confronti di Dio e non un ringraziamento per avergli dato una compagna. "Questa donna si è comportata male, mi ha tentato!”. Eva, invece, riconosce il proprio fallo: "mi sono lasciata tentare, e quindi accetto le responsabilità del mio atto".

 
D. – Volendo fare un excursus sulle figure femminili dell’Antico Testamento, quali sono quelle più significative?

 
R. – Straordinaria Rachele; Rebecca nella sua capacità di scegliere per ogni figlio quello che gli è più consono; è straordinaria Debora, che riesce a combattere. E’ bella questa profetessa il cui nome in ebraico, “Dvora”, significa ape, perchè come l’ape che lavora riesce a trasformare ogni cosa in possibilità di luce. E bella anche Ester, nella sua capacità di far ragionare un tiranno stolto.

 
D. – A volte, nelle pagine dell’Antico Testamento leggiamo storie singolari ...

 
R. – Quello che emerge da queste storie è sempre un bisogno di giustizia, perché per l’ebraismo la giustizia è la più alta forma di amore. Il bisogno di un amore che vada al di là e al di sopra dei rapporti personali, per creare una giustizia che vada bene a tutti e che non possa suscitare problemi di rivalsa verso chi ha sbagliato e che comunque dev’essere corretto. La giustizia è la più alta forma di amore, perché è amore per tutti.

 
D. – E’ possibile delineare la figura della donna che precede l’epoca dei Vangeli?

 
R. – Figura di donna che precede qualunque epoca è proprio quella di Eva, che divide il suo massimo bene con l’uomo che ha accanto per poter vivere alla pari, con generosità, con la capacità di riconoscere i propri errori, con il desiderio di sapere.







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