Appello dei vescovi della Repubblica Democratica del Congo contro la violenza alle
donne
Impegnarsi a combattere, in modo pacifico, tutte le forme di violenza alle donne,
in particolare la violenza sessuale: è l’appello lanciato recentemente da mons. Laurent
Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa e presidente della Conferenza episcopale
nazionale del Congo. “La fede cristiana condanna la violenza, qualunque sia la sua
origine – scrive il presule in una nota – poiché partecipa della malvagità di quei
metodi che provocano direttamente la morte”. Inoltre, mons. Monsengwo sottolinea che
“la violenza contro il sesso femminile contraddice l’armonia originale voluta da Dio
tra l’uomo e la donna. Quest’ultima è stata donata all’uomo come un aiuto che gli
fosse simile e una compagna della sua stessa natura, creata ad immagine e somiglianza
di Dio, ossia dotata della ragione e del libero arbitrio”. Per questo, continua il
presidente dei vescovi congolesi, le violenze sessuali “da una parte si discostano
da questa visione di relazioni tra l’uomo e la donna, cui è imposto un rapporto di
schiavitù; dall’altra, esse sono agli antipodi della visione cristiana della sessualità”.
Non si tratta infatti, aggiunge il presule, di “una semplice relazione carnale”, ma
essa implica, all’origine, il concetto di amore e di dono di sé, di temperanza e padronanza
di sé, di comunione di cuore e di spirito”. Mons. Monsengwo ribadisce poi che la violenza
sessuale sulle donne “non deriva dalla giusta ragione, ma dipende piuttosto da bassi
istinti e, invece di elevare l’essere umano, lo riduce al livello del determinismo
animale”. Infine, il presule sottolinea come gli abusi sulle donne siano “agli antipodi
della cultura africana, in cui la donna è considerata come una madre e la cui missione
è fortemente esaltata nella società, poiché la madre è fonte di vita”. Tuttavia, aggiunge
il presule, “in Africa come nella concezione cristiana, la madre dona la vita liberamente
e volentieri, con gioia e senza costrizione. Al contrario, i rapporti sessuali imposti
con la violenza denotano una barbarie estranea alla visione cristiana e alla saggezza
africana”. Mons. Monsengwo conclude, quindi, sottolineando che “gli abusi sessuali
sono un attentato alla dignità umana della donna. È fondamentale, allora, che le forze
di governo, la società civile, le organizzazioni di difesa dei diritti umani e le
confessioni religiose si mobilitino per combattere questo flagello sempre più diffuso
in tutto il mondo”. (I.P.)