2008-04-10 12:53:14

Cresce l’attesa all’ONU per la visita del Papa: lo sottolinea mons. Celestino Migliore intervenuto al Palazzo di Vetro su popolazione e sviluppo


“L’attesa è grande e carica di speranza”: l’arcivescovo Celestino Migliore sintetizza, così, il clima negli Stati Uniti a meno di una settimana dall’arrivo di Benedetto XVI. In un’intervista all’agenzia SIR, l’osservatore permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite si è soffermato in particolare sulla visita al Palazzo di Vetro del Papa, in programma il 18 aprile. “Molti diplomatici dell’ONU – ha detto – seguono e apprezzano la chiarezza e fecondità di pensiero del Santo Padre”. Mons. Migliore ha poi messo l’accento sulla coincidenza della visita papale con il 60.mo anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell’uomo, un testo, ha ribadito, che la Santa Sede “tiene in grande considerazione”. E proprio ieri, mons. Migliore è intervenuto all’ONU alla Commissione su Popolazione e Sviluppo. Ce ne parla Alessandro Gisotti:RealAudioMP3


Di fronte ai fenomeni della migrazione e dell’urbanizzazione non bisogna mai dimenticare che protagonista è l’uomo con i suoi diritti: è quanto sottolineato dall’arcivescovo Celestino Migliore che, parlando all’ONU, ha rilevato che per la prima volta il numero della popolazione mondiale urbana ha superato quello della popolazione rurale. Il presule ha riconosciuto che “l’urbanizzazione offre nuove opportunità per la crescita economica”. Tuttavia, “mettere gli esseri umani al servizio di mere considerazioni economiche crea degli effetti inumani” e riduce le persone ad oggetti piuttosto che a soggetti. Allo stesso tempo, ha aggiunto, vanno considerate le ragioni che spingono le persone a migrare, a fare dei sacrifici così come bisogna tener conto delle angosce e delle speranze che accompagnano i migranti, spesso costretti a lasciare dietro di sé famiglie ed amici. Per questo, ha detto, bisogna “aiutare gli immigrati a mantenere unite le famiglie”, un modo per incoraggiarli ad essere responsabili, rispettosi della legge e a contribuire al bene della società. Un altro problema connesso alle migrazioni dalle campagne, richiamato dal presule, è la nascita di mega-città con il conseguente sviluppo di quartieri invivibili.

 
Alla data del 2005, ha ricordato l’osservatore vaticano, oltre 840 milioni di persone vivevano in condizioni di estremo disagio, prive di ogni cosa. Queste persone, ha detto con rammarico, vengono “prese in trappola da un circolo vizioso di povertà estrema e marginalizzazione”. In particolare, ha richiamato l’attenzione sulla condizione dei bambini che invece di andare a scuola si trascinano nelle discariche cercando tra i rifiuti i mezzi per sopravvivere. Di qui l’appello a legislatori e leader della società civile affinché riservino a queste persone e ai loro problemi un’attenzione prioritaria nella loro agenda. D’altro canto, ha proseguito, non bisogna trascurare le sfide terribili che le comunità rurali devono affrontare, in particolare nei Paesi in via di sviluppo. Se si vogliono raggiungere gli Obiettivi del Millennio del 2015, è stato il suo richiamo, allora bisogna andare incontro alle esigenze di quei 675 milioni di esseri umani che ancora non hanno accesso all’acqua potabile e a quei 2 miliardi che non usufruiscono di servizi sanitari di base. “Le politiche nazionali e internazionali – ha ribadito mons. Migliore - devono assicurare alle comunità rurali una migliore qualità e una maggiore accessibilità ai servizi sociali”.







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