Allarme della FAO: aumentati, in soli 9 mesi, del 45% i prezzi alimentari nel mondo
Allarme del direttore generale della FAO al primo Forum mondiale dell’industria agro-alimentare
in corso a New Delhi, di cui riferisce l’agenzia Misna. “Di fronte ai disordini che
si stanno verificando per motivi alimentari in giro nel mondo, dall’Africa ad Haiti,
l’emergenza è evidente” – ha sostenuto Jacques Diouf – sollecitando “misure urgenti”
per evitare che gli aumenti dei prezzi alimentari abbiano “conseguenze ancora più
gravi sulle fasce più povere della popolazione mondiale” . “I prezzi alimentari mondiali
sono cresciuti del 45% negli ultimi nove mesi e sul mercato cominciano a scarseggiare
riso, frumento e mais” ha aggiunto il diplomatico senegalese, ricordando che all’origine
dell’impennata dei prezzi alimentari vi è un insieme di fattori: la minore produzione
dovuta al cambiamento climatico, scorte al minimo storico dagli anni ’80, maggiore
consumo di carne e di prodotti caseari in Paesi con economie emergenti (che comportano
consumo di foraggio), la destinazione di terre e raccolti alla produzione di biocombustibili,
i costi più alti di energia e trasporti. “È essenziale investire di più nel controllo
delle risorse idriche e nelle infrastrutture rurali e promuovere l’accesso dei piccoli
agricoltori ai fattori che possono aumentare la produttività” ha ancora detto Diouf.
Lennart Bage, presidente del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (Ifad),
ha sottolineato che negli ultimi anni, alcuni Paesi in via di sviluppo sono diventati
grandi importatori di prodotti alimentari e che in Stati come Bangladesh e Zambia
quasi il 40 % della popolazione è sottonutrita. “L’esplosivo e rapido aumento dei
prezzi alimentari non fa che peggiorare la situazione”, ha detto Bage, chiedendo maggiori
investimenti nel settore agricolo e nello sviluppo rurale per consentire ai 400 milioni
di piccoli agricoltori del Pianeta di sviluppare il loro potenziale sotto utilizzato.
Al Forum mondiale dell’industria agro-alimentare, in corso a Delhi dall’8 all’11 aprile,
sono presenti oltre 500 partecipanti provenienti da più di 120 Paesi, inclusi rappresentanti
di governi, del settore privato, di organizzazioni non governative e di associazioni
di agricoltori. (R.G.)