Sri Lanka: semi-distrutta la chiesa del Sacro Cuore nell’antico santuario di Madhu
“È tempo di prendere coscienza che la grande maggioranza del popolo vuole la pace
attraverso una soluzione politica dignitosa”. Sono le parole di mons. Oswald Thomas
Colman Gomis, arcivescovo di Colombo, capitale dello Sri Lanka, nel messaggio di condanna
per l’uccisione del ministro cattolico Jeyaraj Fernandopulle. Il religioso ha perso
la vita domenica scorsa in un attentato nel quale sono morte altre 14 persone, secondo
quanto riportato dall’agenzia Misna. “Sfortunatamente – ha aggiunto mons. Gomis -
notiamo una mancanza di maturità politica e di spirito patriottico che ponga il Paese
sopra gli interessi partigiani”. È dal 1983 che lo Sri Lanka è teatro di violenze
a causa dello scontro tra le truppe governative e le Tigri per la liberazione della
patria Tamil (LTTE). In questi anni hanno perso la vita più di 70 mila persone. Ieri
sono state pubblicate da due siti Tamil le foto della parziale distruzione della chiesa
del Sacro Cuore all’interno dell’antico Santuario cattolico di Madhu, nella diocesi
di Mannar, nel nord del Paese, zona ‘calda’ degli scontri. Secondo le pagine web del
LTTE, l’edificio sarebbe stato bombardato dall’aviazione dell’esercito di Colombo.
Ma il ministero della Difesa ha negato categoricamente il fatto, accusando le Tigri
Tamil di manipolazione e propaganda. Le immagini delle macerie dovrebbero risalire
a domenica, pochi giorni dopo la rimozione per motivi di sicurezza - da parte del
vescovo locale, mons. Joseph Rayappu - della statua di Nostra Signora di Madhu, venerata
da oltre 400 anni. La decisione del trasferimento aveva innescato polemiche da parte
dei fedeli, poiché il presule aveva deciso di spostare l’effige nella chiesa di Thevanpitti,
al confine nord più estremo della diocesi, zona completamente nella mani della LTTE.
(V.V.)