Disarmo, sviluppo e pace al centro di un Seminario internazionale promosso in Vaticano
dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace
Etica e politica, economia e diritto, organizzazioni internazionali, soggetti non
governativi e religioni, in sinergia per la realizzazione di un ‘disarmo integrale’,
non solo degli armamenti, ma anche e prima ancora del cuore dell’uomo. Questo il filo
conduttore del Seminario internazionale di studio che il Pontificio Consiglio della
Giustizia e della pace promuove in Vaticano, venerdì e sabato prossimi, con la partecipazione
di studiosi ed esperti a livello internazionale, sul tema: “Disarmo, sviluppo e pace:
prospettive per un disarmo integrale”. Come indica il titolo – riferisce un comunicato
del dicastero - il Seminario si ispira al concetto di ‘disarmo integrale’, proposto
in particolare da Giovanni XXIII nella Pacem in Terris: ‘L’arresto degli armamenti
a scopi bellici, la loro effettiva riduzione e, a maggior ragione, la loro eliminazione
sono impossibili o quasi, se nello stesso tempo non si procedesse ad un disarmo integrale,
se cioè non si smontano anche gli spiriti, adoprandosi sinceramente a dissolvere,
in essi, la psicosi bellica’ (Pacem in Terris, 61). Su tali basi – prosegue la nota
- la prima sessione del Seminario, venerdì 11 aprile al mattino, sarà dedicata ad
una riflessione etica e spirituale sul disarmo e sulle condizioni per una geopolitica
dello sviluppo e della pace, con relazioni – tra gli altri – del gesuita Sergio Bastianel,
vice-rettore accademico della Pontificia Università Gregoriana e del prof. Guy Feuer,
docente emerito dell’Università di Parigi-Sorbonne.
Nella seconda sessione,
al pomeriggio, si discuteranno alcune particolari questioni economiche e giuridiche,
come il commercio internazionale delle armi, la sovrapposizione tra economia civile
e militare, e la relazione tra disarmo e diritti umani: ne parleranno Fabrizio Battistelli,
vice-presidente dell’Istituto Internazionale di Ricerca ‘Archivio Disarmo’, Davina
Miller, responsabile del Dipartimento di Studi per la Pace dell’Università di Bradford,
e Raymond Ranjeva, giudice della Corte Internazionale di Giustizia e membro del Pontificio
Consiglio della Giustizia e della Pace.
Sabato 12 aprile, al mattino, nella
terza sessione, conclusiva dei lavori del Seminario, si sottolineerà il ruolo dei
diversi soggetti chiamati a cooperare per un ‘disarmo integrale’, cioè i soggetti
governativi e non governativi, le organizzazioni internazionali e non da ultimo le
religioni, con relazioni di Jorge Urbina, presidente della ‘Commissione 1540’ del
Consiglio di Sicurezza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, Cornelio Sommaruga,
presidente del Consiglio di Fondazione del Centro Internazionale Sminamento Umanitario
di Ginevra e del cardinale Keith Michael Patrick O’Brien, arcivescovo di Saint Andrews
and Edinburgh e presidente della Conferenza episcopale della Scozia. I lavori del
Seminario saranno introdotti e conclusi dal presidente del Pontificio Consiglio della
Giustizia e della Pace, cardinale Renato Raffaele Martino.