Manifestazioni pro-Tibet anche a Parigi: spenta la fiaccola olimpica
È stato interrotto il percorso a piedi della fiaccola olimpica a Parigi e la torcia
è stata messa al sicuro a bordo di un autobus ed è stata spenta. Inoltre nella capitale
francese sono state fermate almeno quattro persone dalla polizia mentre con altri
tentavano di rallentare il passaggio della torcia. Così come ieri a Londra, manifestanti
hanno tentato di spegnere la fiaccola per protestare contro le rappresaglie cinesi
seguite alle rivendicazioni dei tibetani. Sulla Tour Eiffel, è stato issato un drappo
nero con gli anelli olimpici raffigurati come manette. La tappa di Parigi conclude
il tour europeo della fiaccola. Per oggi, i tibetani residenti in Francia hanno preannunciato
una giornata di solidarietà sulla piazza del Trocadero, intitolata ai diritti umani.
Piazza che non si trova sul tracciato della torcia. Intanto, dal Comitato olimpico
internazionale (CIO) si esprime seria preoccupazione “per quanto sta accadendo in
Tibet” e in particolare per la tappa della fiaccola prevista a Lhasa il 20 e il 21
giugno. Da parte sua, nelle ultime ore il Dalai Lama ha ribadito che i tibetani “non
dovrebbero ostacolare in nessun modo” la decisione di disputare le Olimpiadi a Pechino,
ma “è diritto legittimo di ogni tibetano lottare per la propria libertà e il rispetto
dei propri diritti”. L'esponente religioso ha invitato i tibetani a seguire esclusivamente
la strada della non-violenza sottolineando che “la lotta è contro alcuni esponenti
della leadership della Repubblica popolare cinese e non con la popolazione cinese”.
Riprendono i colloqui israelo-palestinesi Nella residenza del primo
ministro israeliano a Gerusalemme, è iniziato l'incontro fra Ehud Olmert ed il presidente
palestinese, Abu Mazen (Mahmud Abbas). Si tratta del primo incontro da quando un mese
e mezzo fa un attentatore palestinese uccise otto seminaristi ebrei in un collegio
rabbinico di Gerusalemme. Il servizio di Fausta Speranza:
Nella
prima parte dell'incontro, le delegazioni israeliana e palestinese pranzano assieme.
Nella seconda parte il colloquio tra Olmert e Abu Mazen è a quattr'occhi. Si tratta
di un tentativo di imprimere slancio ai negoziati bilaterali condotti dal ministro
degli Esteri, Livni, e dall'ex premier, Abu Ala (Ahmed Qurea). Secondo fonti palestinesi,
ad Abu Mazen preme ottenere da Olmert l'impegno al congelamento delle attività di
colonizzazione ebraica in Cisgiordania e a Gerusalemme est. In Cisgiordania, le forze
armate israeliane hanno rimosso un posto di blocco e decine di ostruzioni fisiche
su diverse arterie, ma ne restano ancora moltissime. In discussione anche le gravi
condizioni di vita della popolazione palestinese a Gaza e la possibilità di riattivare
i posti di valico. Intanto, da ieri e fino a giovedì prossimo, l'esercito israeliano
ha avviato un'esercitazione senza precedenti in tutto il Paese, alla quale prenderanno
parte le Forze armate, le istituzioni e l'intero sistema scolastico israeliano e che
prevede la simulazione di attacchi missilistici dal Libano, dalla Siria, dalla Striscia
di Gaza e dall'Iran.
Iraq Una bambina è morta e altri tre civili
sono rimasti feriti, questa mattina, nell'esplosione di un ordigno nella città settentrionale
irachena di Mossul. Nella notte, otto persone avevano perso la vita per un’esplosione
nel quartiere al Asdiqa di Bassora. Intanto, sul piano politico, il primo ministro
iracheno fa sapere che al movimento sciita guidato da Moqtada al-Sadr verrà impedito
di partecipare al processo che porterà alle elezioni nel Paese, se non verrà smantellato
l'Esercito del Mahdi, la milizia sadrista.
Prospettiva di colloqui USA-Iran
sulla sicurezza in Iraq Gli USA hanno inviato una proposta ufficiale all'Iran
per tenere un nuovo round di colloqui sulla sicurezza in Iraq, secondo quanto
ha detto il portavoce del Ministero degli esteri di Teheran, Mohammad Ali Hosseini.
Gli USA e l'Iran, che da 28 anni non hanno relazioni diplomatiche, hanno tenuto nel
2007 tre sessioni di trattative a Baghdad sulla situazione in Iraq, ma un quarto incontro
è stato più volte rinviato, pur essendo stato preannunciato fin dal dicembre scorso.
Washington accusa Teheran di fomentare la violenza nel vicino Paese, mentre la Repubblica
islamica afferma che la principale causa dell'insicurezza è la presenza delle truppe
americane, che devono andarsene.
Giordania-sciopero nei campi profughi Oltre
170 scuole e una ventina tra ospedali e ambulatori sono rimasti chiusi oggi nei 13
campi profughi palestinesi della Giordania, a causa dello sciopero di un giorno indetto
dal personale sanitario e scolastico dell'UNRWA, l'agenzia ONU per i rifugiati palestinesi,
in segno di protesta per la mancanza dell'atteso aumento di salario. Insegnanti, medici
e impiegati dell'dell'UNRWA, nel regno hascemita chiedono che i loro stipendi vengano
aumentati per far fronte al crescente costo della vita locale. Il governo di Amman
ha recentemente aumentato di 70 dollari i salari mensili degli impiegati pubblici,
dopo aver però tolto i sussidi alla popolazione per le spese sul carburante e su altri
generi di prima necessità. Nel corso dell'ultimo anno, il costo della vita in Giordania
è quasi raddoppiato a causa dell'aumento della benzina e dell'indebolimento del dollaro.
Un insegnante UNRWA, che lavora in un campo profughi palestinese nel regno hascemita,
non guadagna più di 700 dollari al mese, e il salario di un medico è di poco superiore.
In Giordania, sono rifugiati quasi due milioni di profughi palestinesi, su una popolazione
totale di circa sei milioni.
Italia Si inaspriscono i toni della
campagna elettorale ad una settimana dal voto. Ma a far discutere, più che i programmi,
sono i rischi riguardanti la correttezza delle schede elettorali. Silvio Berlusconi
chiede di ristamparle e il leader della Lega, Umberto Bossi, alza i toni della polemica.
Intanto, sono ore decisive anche per il futuro di Alitalia, sempre sull’orlo del fallimento.
Servizio di Giampiero Guadagni:
I
riflettori della campagna elettorale sono accesi sulla vicenda delle schede. In molti
chiedono di ristamparle mettendo l’uno accanto all’altro i simboli delle due coalizioni.
Lo vuole Antonio Di Pietro dell’Italia dei Valori, lo sollecita il candidato premier
del PDL, Berlusconi, lo pretende il leader della Lega, Bossi, con un linguaggio minaccioso,
che scatena la dura reazione del candidato premier del PD, Walter Veltroni. A tutti
risponde il ministro dell’Interno, Giuliano Amato: cambiare ora le schede è impossibile
e incostituzionale. Ma la questione, secondo i partiti minori, dimostra che c’è davvero
un accordo tra PDL e PD per un governo insieme nel caso di sostanziale parità. D’altra
parte, proprio in questi ultimi giorni di campagna elettorale, poco si parla di programmi.
Da PDL e PD arrivano promesse in ordine sparso: ad esempio, Berlusconi annuncia l’abolizione
dell’ICI e la detassazione di straordinari e incentivi sulla produttività. Veltroni,
per affrontare gli infortuni domestici, pensa all’assicurazione gratuita per la casalinghe.
Da parte sua, la Sinistra Arcobaleno incentra la sua attenzione sul lavoro precario,
ma a partire dall’abolizione della riforma Biagi. Mentre l’Unione di centro di Pierferdinando
Casini punta soprattutto sulle agevolazioni fiscali per le famiglie. Fuori dal dibattito
rimangono le questioni etiche, sollevate dalla lista "Aborto no grazie" di Giuliano
Ferrara, che è nata e si muove su un tema specifico. Nella partita elettorale è entrata
invece da tempo anche la vicenda Alitalia. Berlusconi tifa per una cordata italiana,
ma per il momento l’unica offerta in pista è quella di Air France-Klm, che dopo la
rottura dei giorni scorsi, deciderà oggi se tornare al tavolo di trattativa con i
sindacati.
L’economia cinese si prepara al sorpasso su Germania e Giappone La
Cina si prepara a diventare la seconda economia del pianeta, scavalcando il Giappone,
subito alle spalle degli Stati Uniti. Nella classifica delle superpotenze economiche
del pianeta, il PIL nominale di Pechino ha appena il 10% di possibilità di fare meglio
di Tokyo nel 2008, mentre sia nel 2009 sia nel 2010 l'ipotesi di sorpasso diventa
probabile in misura superiore al 40%. Sono le proiezioni di uno studio della Shinko
Securities, controllata del colosso bancario Mizuho Financial, che dà per certo il
terzo posto della Cina quest'anno a spese della Germania. Pechino ha già scalzato
negli anni scorsi gli altri Paesi che fanno parte del G7 e, nell'ordine, Canada, Italia,
Francia e Regno Unito. Per l'avanzata cinese nel 2008, il rapporto ipotizza un'economia
con una crescita lorda del 17% e un rapporto di cambio dollaro/yuan a quota 6,3, che
farebbe schizzare il PIL cinese a 4.580 miliardi di dollari. Un valore migliore dei
4.530 miliardi del Giappone, frutto di un’economia in crescita dell'1% nel 2008 e
di uno yen stabile a quota 115 sul dollaro. Le posizioni, invece, resterebbero molto
distanti quanto a PIL procapite considerando che nel 2006 la Cina si è attestata a
quota 2.017 dollari, un diciassettesimo dei 34.252 dollari del Giappone.
Tre
feriti per attentati a Soci, teatro ieri del vertice Russia-USA Due poliziotti
e un passante sono rimasti feriti in due esplosioni, distinte ma forse collegate tra
loro, verificatesi nei giorni scorsi a Soci, dove si è svolto ieri il vertice informale
tra i presidenti russo e americano, Vladimir Putin e George Bush. Oggi, è stato reso
noto che accertamenti preliminari dimostrano il legame tra le due esplosioni.
Russia La
nomina a premier del presidente russo uscente Vladimir Putin sarà approvata l'8 maggio
dalla Duma, il ramo basso del parlamento, all'indomani del giuramento del suo successore,
Dmitri Medveved. Lo riferisce l'agenzia Ria-Novosti, citando il presidente della Duma,
Boris Grizlov, che aveva già prospettato tale possibilità nei giorni scorsi. Grizlov
ha annunciato anche che proporrà al presidente uscente e futuro premier Vladimir
Putin di assumere la leadership del partito filo Cremlino Russia Unita. Si
tratta del partito di maggioranza assoluta.
Zimbabwe Il presidente
dello Zimbabwe, Robert Mugabe, ha sollecitato ieri gli abitanti del Paese a proteggere
le loro terre dai bianchi, mentre si inasprisce lo scontro seguito alle elezioni legislative
e presidenziali dello scorso marzo. “La terra deve restare nelle nostre mani. Questa
è la nostra terra, non deve tornare ai bianchi”, ha affermato Mugabe durante il funerale
di un parente, secondo quanto riferisce oggi il quotidiano governativo 'Herald'. Mentre
il partito di Mugabe, lo Zanu-Pf, ha accusato l'opposizione di voler annullare la
ridistribuzione delle terre ai neri, gruppi di veterani della guerra d'indipendenza
- fedelissimi del presidente - hanno invaso alcune delle ultime fattorie rimaste di
proprietà di bianchi. La maggior parte sono stati poi dispersi dalla polizia, ma ancora
due tenute erano ieri nelle mani dei veterani.
Conferenza a L’Aja sulle
armi chimiche Solo un terzo di oltre 8 milioni e mezzo di munizioni chimiche
sono state eliminate, a 10 anni dall’entrata in vigore Convenzione internazionale
che doveva portare entro il 2007 al bando totale di queste micidiali armi di distruzione
di massa, che restano una minaccia per tutta l’umanità. La denuncia è arrivata sul
tavolo della Conferenza dell’Organizzazione per la proibizione della armi chimiche,
aperta oggi a L’Aja, in Olanda, che farà il punto della situazione, puntando il dito
soprattutto su Stati Uniti, Russia, India e Libia, che restano i principali possessori.
(Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 98
E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.