2008-04-07 15:20:06

Manifestazioni pro-Tibet anche a Parigi: spenta la fiaccola olimpica


È stato interrotto il percorso a piedi della fiaccola olimpica a Parigi e la torcia è stata messa al sicuro a bordo di un autobus ed è stata spenta. Inoltre nella capitale francese sono state fermate almeno quattro persone dalla polizia mentre con altri tentavano di rallentare il passaggio della torcia. Così come ieri a Londra, manifestanti hanno tentato di spegnere la fiaccola per protestare contro le rappresaglie cinesi seguite alle rivendicazioni dei tibetani. Sulla Tour Eiffel, è stato issato un drappo nero con gli anelli olimpici raffigurati come manette. La tappa di Parigi conclude il tour europeo della fiaccola. Per oggi, i tibetani residenti in Francia hanno preannunciato una giornata di solidarietà sulla piazza del Trocadero, intitolata ai diritti umani. Piazza che non si trova sul tracciato della torcia. Intanto, dal Comitato olimpico internazionale (CIO) si esprime seria preoccupazione “per quanto sta accadendo in Tibet” e in particolare per la tappa della fiaccola prevista a Lhasa il 20 e il 21 giugno. Da parte sua, nelle ultime ore il Dalai Lama ha ribadito che i tibetani “non dovrebbero ostacolare in nessun modo” la decisione di disputare le Olimpiadi a Pechino, ma “è diritto legittimo di ogni tibetano lottare per la propria libertà e il rispetto dei propri diritti”. L'esponente religioso ha invitato i tibetani a seguire esclusivamente la strada della non-violenza sottolineando che “la lotta è contro alcuni esponenti della leadership della Repubblica popolare cinese e non con la popolazione cinese”.

Riprendono i colloqui israelo-palestinesi
Nella residenza del primo ministro israeliano a Gerusalemme, è iniziato l'incontro fra Ehud Olmert ed il presidente palestinese, Abu Mazen (Mahmud Abbas). Si tratta del primo incontro da quando un mese e mezzo fa un attentatore palestinese uccise otto seminaristi ebrei in un collegio rabbinico di Gerusalemme. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3


Nella prima parte dell'incontro, le delegazioni israeliana e palestinese pranzano assieme. Nella seconda parte il colloquio tra Olmert e Abu Mazen è a quattr'occhi. Si tratta di un tentativo di imprimere slancio ai negoziati bilaterali condotti dal ministro degli Esteri, Livni, e dall'ex premier, Abu Ala (Ahmed Qurea). Secondo fonti palestinesi, ad Abu Mazen preme ottenere da Olmert l'impegno al congelamento delle attività di colonizzazione ebraica in Cisgiordania e a Gerusalemme est. In Cisgiordania, le forze armate israeliane hanno rimosso un posto di blocco e decine di ostruzioni fisiche su diverse arterie, ma ne restano ancora moltissime. In discussione anche le gravi condizioni di vita della popolazione palestinese a Gaza e la possibilità di riattivare i posti di valico. Intanto, da ieri e fino a giovedì prossimo, l'esercito israeliano ha avviato un'esercitazione senza precedenti in tutto il Paese, alla quale prenderanno parte le Forze armate, le istituzioni e l'intero sistema scolastico israeliano e che prevede la simulazione di attacchi missilistici dal Libano, dalla Siria, dalla Striscia di Gaza e dall'Iran.

Iraq
Una bambina è morta e altri tre civili sono rimasti feriti, questa mattina, nell'esplosione di un ordigno nella città settentrionale irachena di Mossul. Nella notte, otto persone avevano perso la vita per un’esplosione nel quartiere al Asdiqa di Bassora. Intanto, sul piano politico, il primo ministro iracheno fa sapere che al movimento sciita guidato da Moqtada al-Sadr verrà impedito di partecipare al processo che porterà alle elezioni nel Paese, se non verrà smantellato l'Esercito del Mahdi, la milizia sadrista.

Prospettiva di colloqui USA-Iran sulla sicurezza in Iraq
Gli USA hanno inviato una proposta ufficiale all'Iran per tenere un nuovo round di colloqui sulla sicurezza in Iraq, secondo quanto ha detto il portavoce del Ministero degli esteri di Teheran, Mohammad Ali Hosseini. Gli USA e l'Iran, che da 28 anni non hanno relazioni diplomatiche, hanno tenuto nel 2007 tre sessioni di trattative a Baghdad sulla situazione in Iraq, ma un quarto incontro è stato più volte rinviato, pur essendo stato preannunciato fin dal dicembre scorso. Washington accusa Teheran di fomentare la violenza nel vicino Paese, mentre la Repubblica islamica afferma che la principale causa dell'insicurezza è la presenza delle truppe americane, che devono andarsene.

Giordania-sciopero nei campi profughi
Oltre 170 scuole e una ventina tra ospedali e ambulatori sono rimasti chiusi oggi nei 13 campi profughi palestinesi della Giordania, a causa dello sciopero di un giorno indetto dal personale sanitario e scolastico dell'UNRWA, l'agenzia ONU per i rifugiati palestinesi, in segno di protesta per la mancanza dell'atteso aumento di salario. Insegnanti, medici e impiegati dell'dell'UNRWA, nel regno hascemita chiedono che i loro stipendi vengano aumentati per far fronte al crescente costo della vita locale. Il governo di Amman ha recentemente aumentato di 70 dollari i salari mensili degli impiegati pubblici, dopo aver però tolto i sussidi alla popolazione per le spese sul carburante e su altri generi di prima necessità. Nel corso dell'ultimo anno, il costo della vita in Giordania è quasi raddoppiato a causa dell'aumento della benzina e dell'indebolimento del dollaro. Un insegnante UNRWA, che lavora in un campo profughi palestinese nel regno hascemita, non guadagna più di 700 dollari al mese, e il salario di un medico è di poco superiore. In Giordania, sono rifugiati quasi due milioni di profughi palestinesi, su una popolazione totale di circa sei milioni.

Italia
Si inaspriscono i toni della campagna elettorale ad una settimana dal voto. Ma a far discutere, più che i programmi, sono i rischi riguardanti la correttezza delle schede elettorali. Silvio Berlusconi chiede di ristamparle e il leader della Lega, Umberto Bossi, alza i toni della polemica. Intanto, sono ore decisive anche per il futuro di Alitalia, sempre sull’orlo del fallimento. Servizio di Giampiero Guadagni:RealAudioMP3


I riflettori della campagna elettorale sono accesi sulla vicenda delle schede. In molti chiedono di ristamparle mettendo l’uno accanto all’altro i simboli delle due coalizioni. Lo vuole Antonio Di Pietro dell’Italia dei Valori, lo sollecita il candidato premier del PDL, Berlusconi, lo pretende il leader della Lega, Bossi, con un linguaggio minaccioso, che scatena la dura reazione del candidato premier del PD, Walter Veltroni. A tutti risponde il ministro dell’Interno, Giuliano Amato: cambiare ora le schede è impossibile e incostituzionale. Ma la questione, secondo i partiti minori, dimostra che c’è davvero un accordo tra PDL e PD per un governo insieme nel caso di sostanziale parità. D’altra parte, proprio in questi ultimi giorni di campagna elettorale, poco si parla di programmi. Da PDL e PD arrivano promesse in ordine sparso: ad esempio, Berlusconi annuncia l’abolizione dell’ICI e la detassazione di straordinari e incentivi sulla produttività. Veltroni, per affrontare gli infortuni domestici, pensa all’assicurazione gratuita per la casalinghe. Da parte sua, la Sinistra Arcobaleno incentra la sua attenzione sul lavoro precario, ma a partire dall’abolizione della riforma Biagi. Mentre l’Unione di centro di Pierferdinando Casini punta soprattutto sulle agevolazioni fiscali per le famiglie. Fuori dal dibattito rimangono le questioni etiche, sollevate dalla lista "Aborto no grazie" di Giuliano Ferrara, che è nata e si muove su un tema specifico. Nella partita elettorale è entrata invece da tempo anche la vicenda Alitalia. Berlusconi tifa per una cordata italiana, ma per il momento l’unica offerta in pista è quella di Air France-Klm, che dopo la rottura dei giorni scorsi, deciderà oggi se tornare al tavolo di trattativa con i sindacati.

L’economia cinese si prepara al sorpasso su Germania e Giappone
La Cina si prepara a diventare la seconda economia del pianeta, scavalcando il Giappone, subito alle spalle degli Stati Uniti. Nella classifica delle superpotenze economiche del pianeta, il PIL nominale di Pechino ha appena il 10% di possibilità di fare meglio di Tokyo nel 2008, mentre sia nel 2009 sia nel 2010 l'ipotesi di sorpasso diventa probabile in misura superiore al 40%. Sono le proiezioni di uno studio della Shinko Securities, controllata del colosso bancario Mizuho Financial, che dà per certo il terzo posto della Cina quest'anno a spese della Germania. Pechino ha già scalzato negli anni scorsi gli altri Paesi che fanno parte del G7 e, nell'ordine, Canada, Italia, Francia e Regno Unito. Per l'avanzata cinese nel 2008, il rapporto ipotizza un'economia con una crescita lorda del 17% e un rapporto di cambio dollaro/yuan a quota 6,3, che farebbe schizzare il PIL cinese a 4.580 miliardi di dollari. Un valore migliore dei 4.530 miliardi del Giappone, frutto di un’economia in crescita dell'1% nel 2008 e di uno yen stabile a quota 115 sul dollaro. Le posizioni, invece, resterebbero molto distanti quanto a PIL procapite considerando che nel 2006 la Cina si è attestata a quota 2.017 dollari, un diciassettesimo dei 34.252 dollari del Giappone.

Tre feriti per attentati a Soci, teatro ieri del vertice Russia-USA
Due poliziotti e un passante sono rimasti feriti in due esplosioni, distinte ma forse collegate tra loro, verificatesi nei giorni scorsi a Soci, dove si è svolto ieri il vertice informale tra i presidenti russo e americano, Vladimir Putin e George Bush. Oggi, è stato reso noto che accertamenti preliminari dimostrano il legame tra le due esplosioni.

Russia
La nomina a premier del presidente russo uscente Vladimir Putin sarà approvata l'8 maggio dalla Duma, il ramo basso del parlamento, all'indomani del giuramento del suo successore, Dmitri Medveved. Lo riferisce l'agenzia Ria-Novosti, citando il presidente della Duma, Boris Grizlov, che aveva già prospettato tale possibilità nei giorni scorsi. Grizlov ha annunciato anche che proporrà al presidente uscente e futuro premier Vladimir Putin di assumere la leadership del partito filo Cremlino Russia Unita. Si tratta del partito di maggioranza assoluta.

Zimbabwe
Il presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, ha sollecitato ieri gli abitanti del Paese a proteggere le loro terre dai bianchi, mentre si inasprisce lo scontro seguito alle elezioni legislative e presidenziali dello scorso marzo. “La terra deve restare nelle nostre mani. Questa è la nostra terra, non deve tornare ai bianchi”, ha affermato Mugabe durante il funerale di un parente, secondo quanto riferisce oggi il quotidiano governativo 'Herald'. Mentre il partito di Mugabe, lo Zanu-Pf, ha accusato l'opposizione di voler annullare la ridistribuzione delle terre ai neri, gruppi di veterani della guerra d'indipendenza - fedelissimi del presidente - hanno invaso alcune delle ultime fattorie rimaste di proprietà di bianchi. La maggior parte sono stati poi dispersi dalla polizia, ma ancora due tenute erano ieri nelle mani dei veterani.

Conferenza a L’Aja sulle armi chimiche
Solo un terzo di oltre 8 milioni e mezzo di munizioni chimiche sono state eliminate, a 10 anni dall’entrata in vigore Convenzione internazionale che doveva portare entro il 2007 al bando totale di queste micidiali armi di distruzione di massa, che restano una minaccia per tutta l’umanità. La denuncia è arrivata sul tavolo della Conferenza dell’Organizzazione per la proibizione della armi chimiche, aperta oggi a L’Aja, in Olanda, che farà il punto della situazione, puntando il dito soprattutto su Stati Uniti, Russia, India e Libia, che restano i principali possessori. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)


Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 98

 
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