I vescovi del Messico: trasformare le realtà laceranti del Paese in esperienze d’amore
“Come uomini di fede, come comunità redenta, nel Signore Risorto, siamo un albero
con delle radici forti e possiamo dunque affrontare le raffiche dei venti”. Così i
vescovi del Messico nel loro documento conclusivo “Signore, resta con noi” dell’Assemblea
plenaria di primavera che si è conclusa sabato scorso. “Il nostro impegno - aggiungono
i presuli - consiste oggi nel saper offrire alla nostra patria un’azione evangelizzatrice
forte, capace di condurre all’incontro vivo con Cristo per trasformare le nostre realtà
laceranti in esperienze d’amore e salvezza”. A seguito delle riflessioni sulle sfide
dell’evangelizzazione oggi in Messico - sulle quali i vescovi hanno fatto il punto
a quasi un anno della V Conferenza generale di Aparecida in Brasile - nel documento
finale sottolineano il “desiderio di uscire e camminare con una mentalità nuova, con
rinnovato slancio, nella ricerca di ogni fratello affinché, attraverso il dialogo
- che nobilita ancora di più i veri ideali - sia possibile facilitare l’incontro personale
con Cristo”. “Siamo consapevoli che il cambiamento di epoca scuote le strutture del
Paese”, proseguono i presuli; “le forze della Nazione sembravano disarticolarsi, mentre
molti cuori, soprattutto nelle regioni più colpite dalla violenza e dalla povertà,
si agitano nell’incertezza. Ci preoccupa in modo particolare il narcotraffico, veicolo
innegabile di una cultura della morte, così come gli attacchi contro la famiglia e
la vita”. “Vogliamo garantire tutti i credenti, prosegue il documento che porta la
firma del presidente dell’Episcopato mons. Carlos Aguiar Retes, vescovo di Texcoco,
ma anche a coloro che vogliano ascoltare con benevolenza la nostra voce, che nulla
è perduto e che la gioia e la salvezza sgorgano da Cristo e dalla sua Chiesa. Non
dobbiamo avere paura. Dio continuerà come sempre a guidare la nostra storia ma tocca
a noi far sì che Lui possa riavere nei nostri cuori, nelle nostre famiglie e comunità,
il luogo principale”, conclude il documento. La Plenaria episcopale ha inoltre pubblicato
altri due documenti: uno sul senso vero e profondo dell’evangelizzazione che “non
è proselitismo e neanche antiecumenica” ed un altro incentrato sulla cura pastorale,
materiale e spirituale, delle persone colpite dal virus Hiv/Aids. (A cura di Luis
Badilla)