Grande commozione ai funerali del sacerdote siro-ortodosso ucciso a Baghdad
Clima carico di tensione nella comunità cristiana irachena a Baghdad, dove ieri si
sono svolti i funerali del sacerdote siro-ortodosso, Youssef Adel, ucciso a sangue
freddo lo scorso 5 aprile nella capitale. Le esequie, nella chiesa dei SS. Pietro
e Paolo nel quartiere di Karrada, sono state celebrate dall'arcivescovo siro-ortodosso
di Baghdad e Bassora, Saverius Jamil Hawa. Erano presenti diversi fedeli e rappresentanti
religiosi di tutte le denominazioni cristiane - riferisce l'Agenzia AsiaNews - tra
cui mons. Athanase Matti Shaba Matoka, vescovo siro-cattolico della capitale, il Patriarca
dei caldei, card. Emmanuel III Delly e il Nunzio Apostolico in Iraq e Giordania, mons.
Francis Assisi Chullikat. Youssef Adel, sposato ma senza figli, aveva circa 40 anni
ed era direttore d'una scuola superiore mista, frequentata cioè da cristiani e musulmani,
ragazzi e ragazze. È stato assassinato da un gruppo di sconosciuti. In passato aveva
già ricevuto diverse minacce. Condanna per l’attentato è stato espresso dal vice presidente
iracheno, il sunnita Tareq al-Hashemi e dal Patriarca siro-ortodosso di Damasco. Benedetto
XVI, appena arrivata la notizia, ha espresso il suo profondo dolore in un telegramma
inviato a Saverius Jamil Hawa nel quale "invoca il Signore affinché il popolo iracheno
trovi la via della pace per costruire una società giusta e tollerante". Quest’ultimo
omicidio colpisce una comunità ancora scioccata dall’uccisione dell’arcivescovo caldeo
di Mosul, mons. Rahho, trovato morto il 13 marzo dopo 14 giorni di sequestro. Per
sopravvivere alla persecuzione, molti cristiani fuggono e ormai si parla di appena
400-500 mila fedeli rimasti in patria. Nel 2003 la cifra era intorno al milione. Ma
ai funerali del sacerdote ieri c’era anche chi – citato dalle agenzie internazionali
– si diceva convinto che rimanere: “è una questione di fede”. I leader cristiani hanno
spesso denunciato un piano per cancellare la loro millenaria presenza in Iraq. (R.P.)