2008-04-04 15:12:54

Il governo della Repubblica Ceca ratifica l'accordo di dicembre sull’indennizzo alle Chiese


Il governo ceco ha ratificato mercoledì l’accordo siglato lo scorso dicembre sull’’indennizzo alle Chiese per i beni confiscati durante il passato regime comunista. Il disegno di legge, adottato all’unanimità da tutti i membri del Consiglio dei Ministri, attende adesso il vaglio del Parlamento. L’accordo, raggiunto dopo un annoso contenzioso, prevede il ritorno alle Chiese di un terzo delle proprietà espropriate e un indennizzo che lo Stato pagherà a rate in un lasso di tempo di 60 anni. La cifra rappresenta il risarcimento per gli espropri effettuati dal governo comunista a partire dal 25 febbraio 1948 su terreni ed edifici ecclesiastici oggi adibiti ad altro uso e non restituibili. Contraria al compromesso, resta l’opposizione social-democratica, che ha già dichiarato battaglia preannunciando la presentazione, in Parlamento, di una proposta di legge alternativa. Anche nella maggioranza non mancano voci discordi sulla cifra concordata, giudicata eccessiva. Compresi gli interessi, ammonterà complessivamente ad una somma stimata in 10 miliardi di euro. Per il ministro della Cultura Vaclav Jehlicka, che ha condotto le trattative per il governo lo scorso autunno, l’accordo invece “soddisfa tutte le parti in causa”. Il presidente Vaclav Klaus si è detto in linea di principio favorevole a promulgare la legge. (L.Z.)







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