Al Congresso Mondiale sulla Divina Misericordia la testimonianza di suor Elvira, fondatrice
della Comunità Cenacolo
Terza giornata oggi del Congresso sulla Divina Misericordia nella Basilica romana
di San Giovanni in Laterano. Intervenuto il cardinale Francis Arinze, prefetto della
Congregazione per il culto divino e la disciplina dei Sacramenti. “Il consolante e
profondo mistero della misericordia di Dio – ha detto il porporato - permea le preghiera
pubblica della Chiesa”. A seguire la testimonianza del vescovo Hilarion, rappresentante
della Chiesa ortodossa russa presso le istituzioni europee: “L’amore di Dio – ha detto
- è al di là dell’umana comprensione e al di sopra di ogni descrizione con parole.
Allo stesso tempo è riflesso nelle stesse azioni di Dio rispetto al mondo creato,
e all’umanità”. Infine la testimonianza di suor Elvira Petrozzi, fondatrice
della Comunità Cenacolo, che vuole essere una risposta alla disperazione di tanti
giovani. Chiara Calace l’ha intervistata sul significato della Divina Misericordia:
R. –
E’ l’amore, la luce, la pace, il perdono, è Dio!
D.
– Che ruolo ha la Divina Misericordia nei giovani tossicodipendenti?
R.
– Loro iniziano con la misericordia, la miseria, perchè proponiamo che abbiano coraggio.
Allora, i ragazzi devono mettersi in ginocchio. Non volevo illuderli chiamando i medici,
perché loro hanno bisogno dell’amore, un amore esigente, che è l’amore di Dio.
D.
– Ma questi giovani poi ce la fanno?
R. – Ce la fanno,
ce la fanno!
D. – Tutti quanti?
R.
– Il dieci per cento va via prima e poi ritorna. Niente sigarette, niente ragazze
fin quando sono veri. Noi diciamo che quando entri in comunità non puoi più permetterti
di essere falso. La prima cosa è la verità, la verità... E poi dico loro che la Verità
è una Persona. E chi è? E’ Gesù di Nazareth. E sul significato
della Misericordia, ascoltiamo le testimonianze dei giovani della Comunità Cenacolo,
ex tossicodipendenti che ce l’hanno fatta grazie alla misericordia di Dio:
R.
– La misericordia è praticamente tutta la mia vita. E come ho incontrato il Signore,
nonostante tutto il male che ho fatto, ho capito che alla fine Lui continua a perdonarmi
e io a rialzarmi.
D. – Qual è la tua esperienza di
vita?
R. – Io vengo dal Libano e mi sono rifugiata
nella droga, in modo sbagliato. Il sapere che ho incontrato Gesù, che mi ha portato
in questo luogo stupendo con Madre Elvira, con la Comunità Cenacolo è veramente la
misericordia infinita di Dio, che non ho mai trovato da nessuna parte.
D.
– Che cos’è per te la misericordia?
R. – Sentire
nel cuore che i peccati che hai fatto non sono più un peso per te.
R.
– La misericordia è il dono più grande che Dio mi ha dato e anche alla mia famiglia.
D.
– Qual è stata la tua esperienza personale con Dio?
R.
– Ho iniziato da piccola perchè mio fratello era tossico. La mia famiglia soffriva...
D.
– Che cos’è per te la misericordia?
R. – La vita
che mi è stata ridonata. Ho vissuto per strada tanti anni. Partire da drogato e oggi,
invece, vivere da ragazzo pulito, per me è misericordia. Ho vissuto tanti anni nella
droga, nel male, a rubare e all’improvviso trovarmi così... Non ho nemmeno le parole
per spiegarlo, perché se mi guardo dentro, se guardo a com’era il mio passato e a
come sono oggi, mi viene solo da ringraziare.