2008-04-03 20:08:44

ZIMBABWE Appello delle Chiese cristiane dell’Africa australe a evitare violenze nell’attuale delicata fase post-elettorale




CAPE TOWN, 3 apr 08 - I leader delle Chiese dell’Africa meridionale hanno rivolto un pressante appello agli esponenti politici dello Zimbabwe “a trattenere i propri sostenitori da ogni violenza” in questa delicata fase post-elettorale, in cui resta ancora incerto l’esito delle elezioni presidenziali. “Ci appelliamo ai leader politici a perseguire la via della pace”, si legge nella dichiarazione diffusa mercoledì ad Harare dalla “Regional Faith-Based Initiave”, l’iniziativa promossa dall’Associazione interregionale dei vescovi dell’Africa Australe e dai Consigli delle Chiese cristiane della regione insieme all’Associazione degli Evangelici dell’Africa per monitorare lo svolgimento delle elezioni. Nella dichiarazione i leader cristiani esprimono “frustrazione e delusione” per la decisione del governo di Mugabe di negare ai rappresentanti delle Chiese cristiane l'accredito di osservatori elettorali. “Siamo scioccati dal fatto che lo Zimbabwe, essendo uno dei Paesi firmatari del trattato della Comunità di Sviluppo dell'Africa australe (SADC), che prevede la creazione di un quadro per permettere elezioni libere e corrette, abbia violato le linee guida del trattato”.
Mentre al Parlamento è ormai certa la vittoria dell’opposizione, si attende ancora il conteggio ufficiale e la diffusione dei risultati delle presidenziali. Il Movimento per il Cambiamento Democratico (MDC), all'opposizione, ha già proclamato vincitore il proprio leader Morgan Tsvangirai con il 50,3 per cento dei voti, un dato contestato dal partito del presidente Mugabe, lo ZANU-PF, secondo il quale alle presidenziali la corsa è ancora aperta e sarà probabilmente necessario andare al ballottaggio.
(Cns; Cisa - ZENGARINI)








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