2008-04-03 20:09:11

STATI UNITI Un simposio per esplorare le possibilità di una morale comune nel tempo della globalizzazione


WASHINGTON, 3apr08- La ricerca di una moralità comune tra le diverse culture mondiali può iniziare con il sorriso di una madre e con il dramma del suo bambino. Lo ha detto recentemente il cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia, a Washington davanti ai 200 partecipanti del simposio su "A Common Morality for the Global Age" . Il sottotitolo dell'evento, "In Gratitude for What We Are Given", ha introdotto un tema che ha avuto profonda risonanza tra gli studenti giudaici, islamisti e di religioni orientali della Catholic University of America. Un punto di partenza, ha osservato il cardinale Scola, può essere quello individuato dall'allora Cardinale Joseph Ratzinger, laddove rileva che “la Chiesa Cattolica ha incrementato le sue preoccupazioni per via della crescente difficoltà nel trovare un denominatore comune per quanto riguarda i principi morali tenuti da ogni singolo individuo; principi che sono basati sulla costituzione della persona umana e che funzionano come criterio fondamentale per la legge, abbracciando diritti e doveri di tutti”. Un altro punto di partenza per una morale comune potrebbe essere l’osservazione del defunto teologo svizzero Hans Urs von Balthasar secondo il quale “il gioco di un bambino ci offre un paradigma d’esperienza di come «essere accolti liberamente» nella vita. Nel suo gioco, il bambino allarga il sorriso ricevuto dalla madre in un attitudine fiduciosa nei confronti del mondo; il sorriso materno costituisce per lui la relazione che lo protegge e lo rende pronto all’esperienza”. Così - ha potuto concludere il patriarca di Venezia, per capire la vera natura della moralità di ogni tipo di persona si può iniziare con “un’esperienza elementare di bontà”.
(Cns-VISELLI)
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