2008-04-03 13:23:18

Colloquio internazionale a Roma sui carismi


Si svolge da oggi a domenica prossima a Roma il Colloquio internazionale teologico/pastorale sul tema: “I carismi e il Rinnovamento Carismatico nella Chiesa cattolica”, promosso dai due principali organismi di coordinamento del Rinnovamento Carismatico: l’ICCRS (International Catholic Charismatic Renewal Services) e la CFCCCF (Catholic Fraternity of Charismatic Covenant Communities and Fellowships), in collaborazione con il Pontificio Consiglio per i Laici. L’evento, unico nel suo genere, riunisce nella condivisione e nella preghiera diversi leader del Rinnovamento Carismatico provenienti da tutto il mondo insieme con alcuni vescovi a rappresentanza della Santa Sede. Ma che cosa sono i carismi dello Spirito Santo? Giovanni Peduto lo ha chiesto al professor Matteo Calisi, presidente della Catholic Fraternity of Charismatic Covenant Communities and Fellowships:RealAudioMP3


R. – I carismi dello Spirito Santo sono doni gratuiti dati alla Chiesa, ai singoli fedeli, per l’edificazione della Chiesa intera. Questo argomento è tornato di attualità nella Chiesa contemporanea già a partire dal Concilio Vaticano II, in cui il Papa insieme con i vescovi hanno affermato l’attualità dei carismi, sia quelli ordinari che quelli straordinari, che sono utili all’edificazione della Chiesa e all’espansione della Chiesa. Lo stesso Nuovo Catechismo della Chiesa cattolica precisa che questi carismi non sono estranei a quella che è un’attività pastorale nella Chiesa ordinaria. Quindi, possiamo ancora oggi aspettarci questi carismi, ordinari o straordinari, che appartenevano all’età apostolica.

 
D. – Cosa vi aspettata da questo Colloquio?

 
R. – Una riflessione teologico-pastorale offerta da alcuni specialisti, teologi, leader del Rinnovamento carismatico e rappresentanti della Santa Sede, per fare il punto sulla situazione, su questo movimento carismatico che si è diffuso così rapidamente a partire dagli anni ’60 in più di 150 milioni di cattolici. Sappiamo che questa riflessione era già cominciata sin dal suo sorgere con il cardinale Suenens che aiutò i carismatici a riflettere sulla natura della Chiesa con i celebri colloqui di Malines. Questa riflessione è proseguita poi in un secondo colloquio, tenutosi nel 2001, sulla nota della Dottrina della Fede circa la preghiera di guarigione. Oggi ritorniamo nuovamente come Rinnovamento carismatico a riflettere come questi carismi possano essere usati nella pastorale ordinaria della Chiesa.

D. - Come procede, a suo avviso, il processo di integrazione dei carismi nella quotidianità delle realtà locali come le parrocchie? Sono ancora visti con diffidenza dalle altre realtà ecclesiali più tradizionali?

 
R. – Sicuramente rappresentano una novità questi carismi, ma anche i carismatici stessi rappresentano in sé una novità. In realtà, un carismatico è un cristiano ordinario, cioè è un uomo che si lascia guidare dallo Spirito Santo. E’ ovvio che questa novità dei carismi, che è stata trascurata per tanti anni, forse anche secoli, nella pastorale ordinaria, ha creato qualche difficoltà. Per questa ragione il tentativo del Rinnovamento carismatico cattolico è quello di non creare un movimento di carismatici a parte nella Chiesa, quanto permettere che questa esperienza dello Spirito, di cui il Rinnovamento carismatico ha preso coscienza, possa entrare in quella che è l’attività normale delle parrocchie.

 
D. - Tra gli speaker dell’evento diversi Vescovi nonché il Presidente del Pontificio Consiglio per i laici, il cardinale Stanislao Rylko, a testimonianza dell’attenzione di ICCRS e CFCCCF all’ascolto dei propri Pastori. Ci sono argomenti in particolare sui quali attendete parole significative da parte della Chiesa?

 
R. – Sì, noi siamo veramente grati al Santo Padre e al Dicastero dei laici, nella persona del cardinale Stanislaw Rylko, per la cura pastorale e l’attenzione riservata al Movimento carismatico. Noi ci attendiamo una parola da parte della Santa Sede, affinché la Chiesa in generale possa vedere il Rinnovamento carismatico non come un’Associazione o un gruppo apostolico accanto ad altri, quanto aiutare la Chiesa in generale ad accogliere questo nuovo soffio dello Spirito, questa dimensione carismatica, che non è una prerogativa di un movimento ecclesiale, ma appartiene a tutta la tradizione della Chiesa cattolica.

 
D. - Oggi si parla molto nel RCC di diffondere nel mondo quella che Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno definito la “cultura di Pentecoste”. Può essere questo Colloquio un’occasione per uno slancio nuovo nella diffusione della grazia di Pentecoste nel mondo?

 
R. – Sicuramente il Movimento carismatico è stato suscitato dallo Spirito per ricordarci la grande opera e la persona dello Spirito Santo, che per molto tempo, pur essendo presente, era trascurato nella pietà popolare, possiamo dire. Quindi, il Rinnovamento carismatico ripone l’accento sull’iniziativa che parte da Dio, parte dallo Spirito Santo. Per cui nella Chiesa nulla è possibile costruire se non per opera dello Spirito Santo. Questo è il nostro augurio, che attraverso questo Colloquio e attraverso la stessa esistenza del movimento carismatico, la Chiesa prenda coscienza di questa dimensione pneumatologica e diffonda sempre più ai nostri giorni la cultura della nuova Pentecoste.







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