Incontro nella Basilica romana di Santa Maria in Trastevere rievoca la figura di Giovanni
Paolo II
Visionario di un mondo migliore e genio forgiato nella sofferenza, un grande statista
e un uomo innamorato di Dio. Tante le parole e le immagini che si sono susseguite
ieri sera nell’incontro promosso a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio per rievocare
l’eccezionalità della vita e della fede del Servo di Dio Giovanni Paolo II. Tra i
presenti il cardinale vicario Camillo Ruini e l’arcivescovo di Cracovia, cardinale
Stanislao Dziwisz. I particolari nel servizio di Silvia Gusmano:
Affollatissima
ieri sera la Basilica di Santa Maria in Trastevere, dove ieri hanno reso omaggio a
Giovanni Paolo II, nel III anniversario della sua scomparsa, alcune delle persone
a lui più vicine negli anni del pontificato. Tra questi il suo segretario particolare
e arcivescovo di Cracovia, il cardinale Stanislao Dziwisz, che
così ha ricordato il forte impegno di Giovanni Paolo II per l’unità della Chiesa:
“Vogliamo
imparare da lui ad amare la Chiesa come è, composta di persone sante e peccatrici,
ma la Chiesa è unica e bisogna amarla com’è”. E proprio dal
libro del cardinale Dziwisz “Una vita con Karol”, presentato ieri nella nuova edizione
economica dopo quasi un milione di copie vendute, ha preso spunto la riflessione sulla
personalità ricca e multiforme di Giovanni Paolo II. Sulla sua capacità di ascolto
e sulla sua profonda comunione con Dio si è soffermato il cardinale vicario Camillo
Ruini. “Ero colpito dalla sua santità – ha detto il porporato – Nella fede aveva la
semplicità di un fanciullo e la saldezza del suo popolo". Andrea Riccardi, fondatore
della Comunità di Sant’Egidio e storico dell’età contemporanea, invece ha ricordato
“il governo carismatico” di Giovanni Paolo II, da lui definito “Papa geopolitico attento
ai segni dei tempi” e non disposto ad arrendersi alle ingiustizie della Storia. Questi,
a suo avviso, gli elementi fondanti della sua azione:
“Un
grande Padre, un grande amico, il secolo del martirio e lo spirito di Assisi. Poi,
l’amicizia: il senso dell’amicizia, l’amore per tutti gli uomini, e la simpatia. Il
Papa sentiva molto la storia di Sant’Egidio, e l’ha molto aiutata da vicino”. Ha
invitato infine alla pazienza e all’ottimismo il postulatore della Causa di beatificazione
e canonizzazione di Giovanni Paolo II, mons. Slawomir Oder. “La gente – ha ricordato
– continua ad acclamare la santità di Papa Wojtyla”. E, ha aggiunto il cardinale Dziwisz,
lo sente ancora vivo e presente:
“Niente nostalgia! Prima
noi eravamo con il Papa, adesso lui è con noi!”.