Il 59.mo vertice della NATO si apre oggi a Bucarest, nell'imponente Palazzo del popolo,
sede del parlamento romeno, con una cena tra i leader, alle ore 18 italiane. I 26
capi di Stato e di governo dell'Alleanza avranno un confronto a tutto campo sull'allargamento
ad est del Patto atlantico, le operazioni in Afghanistan e in Kosovo e le relazioni
con la Russia. Il presidente statunitense, George W. Bush, preme affinché la NATO
invii più uomini in Afghanistan perché - ha sottolineato - l’Alleanza non può permettersi
una sconfitta contro i talebani. Quanto è importante l’Afghanistan per la NATO? Giada
Aquilino lo ha chiesto al prof. Alessandro Colombo, docente di Relazioni
internazionali all’Università Statale di Milano:
R. -
Gli Stati Uniti, all’inizio della missione, decisero di fare da soli e, anzi, di escludere
la NATO dall’attacco all’Afghanistan nel 2001. Gli Stati Uniti hanno poi chiamato
la NATO a compiti sempre maggiori, man mano che l’operazione andava verso il fallimento.
Quindi, il coinvolgimento della NATO è, anche dal punto di vista politico, molto problematico
ma non c’è alcun dubbio che a questo punto, che lo voglia oppure no, l’Alleanza si
giochi la propria sopravvivenza in Afghanistan.
D.
- Altro tema di dibattito è l’allargamento della NATO alle Repubbliche ex-sovietiche,
Georgia e Ucraina. Cosa significherebbe oggi un’Alleanza atlantica allargata verso
il Caucaso?
R. - Significherebbe soprattutto un ulteriore
e molto forte colpo alle relazioni con la Federazione russa. Non è un caso che larga
parte dei Paesi europei sia molto perplessa di fronte ad un invito ufficiale all’Ucraina
e alla Georgia nelle forme in cui questo invito è stato fatto in precedenza ad altri
Paesi.
D. - A proposito dello scudo spaziale, qual
è il ruolo della NATO nella contrapposizione Stati Uniti-Russia?
R.
- La NATO, sostanzialmente, non può che partecipare a questa iniziativa. Dall’altro
lato, sia la NATO sia gli Stati Uniti stanno facendo di tutto per coinvolgere la Federazione
russa. È un vecchio gioco che si sta portando avanti da diversi anni a questa parte:
da un lato, la NATO e gli Stati Uniti - che la guidano - prendono una serie di decisioni
che sanno benissimo essere recepite dalla Federazione russa come potenzialmente aggressive.
E, dall’altro lato, si cerca tuttavia di rassicurare la Russia con una serie di misure
di carattere istituzionale. Bisogna vedere quanto questo gioco può essere retto.
D.
- Da questo vertice uscirà una NATO mutata?
R. - Uscirà
una NATO cambiata con, tuttavia, una piccola ipoteca: è il fatto che questo è l’ultimo
vertice dell’Amministrazione Bush. In realtà, il futuro della NATO dipenderà anche
e soprattutto dal nuovo presidente degli Stati Uniti.