La fiaccola olimpica accesa a Pechino inizia il giro del mondo. Prosegue intanto la
protesta pro-Tibet
Il presidente cinese Hu Jintao ha acceso oggi la fiaccola olimpica in una cerimonia
su piazza Tiananmen, dominata dall'ombra della rivolta in Tibet sfociata in violenza.
Ora la fiaccola partirà per il viaggio che, dopo una corsa attraverso i cinque continenti,
la riporterà a Pechino il giorno di apertura delle olimpiadi, l'8 agosto. Un viaggio
tutt’altro che facile, accompagnato dalle proteste annunciate dai sostenitori della
causa tibetana in varie città del mondo. Pechino ha nuovamente rivolto accuse al Dalai
Lama, accusandolo di essere un uomo politico secessionista, ipocrita e non un leader
religioso. La Cina tace sul blocco dei monasteri e sulla campagna di rieducazione
dei monaci, e parla di 703 sospetti arrestati. Mentre in Nepal, la polizia ha nuovamente
represso una manifestazione di esuli tibetani, arrestando oltre 280 persone.
Intanto,
nella comunità internazionale sembra assottigliarsi il numero degli Stati favorevoli
al boicottaggio delle Olimpiadi di Pechino 2008. Ma sarebbe effettivamente possibile
una decisione del genere per un evento che coinvolge economicamente praticamente tutto
il mondo? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a Giuseppe Chinnici, docente di Economia
all’Università Lumsa: