Conferenza internazionale a Bangkok sui cambiamenti climatici
Impresa non certo facile ma non impossibile. Siate “ambiziosi” e lavorate “duramente”
per salvare la Terra: l’appello lanciato dal segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon,
in un video messaggio rivolto ai mille delegati di 163 Paesi, riuniti nella capitale
thailandese con una missione: gettare le basi per raggiungere un nuovo accodo globale
per limitare l’emissione nell’atmosfera dei cosiddetti ‘gas-serra’, in vista dello
scadere nel 2012 del Protocollo di Kyoto, ad oggi sottoscritto da 37 Paesi, tra i
quali non sono gli Stati Uniti, ritenuti i maggiori produttori di inquinamento atmosferico.
Ed ora sulle trattative del ‘dopo Kyoto’ pesa il ruolo delle economie emergenti, soprattutto
di Cina ed India. Convocati quindi a Bangkok fino al 4 aprile tutti gli Stati firmatari
della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (CNUCC), varata a
Rio de Janeiro nel 1992. Cinque giorni di colloqui planetari, su cui incombe il sostanziale
fallimento della Conferenza svoltasi a Bali nel dicembre scorso, conclusa con un accordo
di principio che fissa al 2009 l’adozione di nuovi piani per ridurre le emissioni,
adattare e trasferire tecnologie e finanziarie politiche climatiche, specie nei Paesi
in via di sviluppo. L’ONU punta a completare entro quella data i negoziati per dare
tempo ai Parlamenti nazionali di ratificare il nuovo Trattato, prima della scadenza
del Protocollo di Kyoto. Si tratta di un processo “che mira a cambiare il corso della
Storia”, ha sottolineato Ban Ki-moon. Del resto i più recenti rapporti della Commissione
intergovernativa dell’ONU in tema di clima documentano che senza interventi strutturali
nei prossimi 20 anni, il riscaldamento globale provocherà cambiamenti irreversibili.
(A cura di Roberta Gisotti)