2008-03-30 19:58:25

Ondata di arresti in Cina per le manifestazioni pro-Tibet. Pechino all'Ue: non interferite



La polizia cinese avrebbe messo le manette a 26 persone, non si sa se monaci, e sequestrato armi, telefoni satellitari, decoder, fax e computer in un monastero della provincia di Sichuan. Secondo l'agenzia di stampa cinese i sospetti sarebbero stati arrestati perché coinvolti negli scontri del 16 marzo con le forze dell'ordine. Arresti anche in Nepal, oltre 100 le persone fermate durante le manifestazioni a sostegno del Tibet. E scontri anche ad Atene, dove manifestanti pro-Tibet hanno disturbato la consegna della fiamma olimpica dalle autorità elleniche a quelle cinesi. 12 i fermati. Intanto il presidente del parlamento tibetano in Esilio, Karma Chopel, oggi ha lanciato un nuovo appello alla comunità internazionale, chiedendo anche l’invio di osservatori indipendenti in Tibet per verificare quale sia la reale situazione.Le autorità cinesi stasera hanno lanciato un monito all'Ue: il Tibet è affare interno della Cina, nessuno ha il diritto di interferire.

E questa mattina a margine della messa celebrata nella festa della divina misericordia, il segretario di stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone ha auspicato che si ritessano i rapporti tra Cina e Tibet che si riprendano i colloqui di pacificazione e coesistenza fraterna e di reciproca fiducia.








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