"Il Corriere dei piccoli in un secolo di riviste per ragazzi": è il tema del convegno
odierno all'Università Cattolica di Milano, nel centenario del giornale
Ricorre quest'anno a Milano il centenario del "Corriere dei piccoli", voluto dall'allora
direttore del Corriere della Sera, Luigi Albertini. Per ripercorrere la storia del
noto giornalino, l'Università "Cattolica" ha promosso il convegno, cominciato questa
mattina ed intitolato "Il Corriere dei piccoli in un secolo di riviste per ragazzi".
L'iniziativa intende ridare luce al patrimonio della pubblicistica per l'infanzia
come settore fondamentale per cogliere importanti sviluppi storico-letterari. Il servizio
di Fabio Brenna:
Il
27 dicembre 1908 usciva il primo numero del “Corriere dei Piccoli”, supplemento voluto
dall’allora direttore del Corriere della Sera, Luigi Albertini. Il convegno all’Università
Cattolica ha ripercorso la storia del settimanale che, fino al 1995, quando cessò
le pubblicazioni, formò intere generazioni di lettori, introducendo personaggi come
“Il Signor Bonaventura” di Tofano o la “Pimpa” disegnata da Altan. Il Corrierino creò
una vera e propria linea editoriale cui si ispirarono anche altre testate per ragazzi,
sorte in ambito cattolico, come il "Vittorioso" nato nel 1937 e vissuto una ventina
d’anni, o ancora “Giovani Amici” edito dalla stessa Università Cattolica e le cui
vicende sono state approfondite nel corso del convegno. Il Corrierino visse anni difficili
e di cambiamenti impetuosi che fronteggiò proponendo una linea di moderazione e di
attenzione ai valori e che lo portò ad esempio, a mantenersi autonomo rispetto al
fascismo. Renata Lollo, docente di Letteratura per l’infanzia
alla Cattolica:
“Il Corriere dei Piccoli ha introdotto - prima con La
Domenica del Corriere, che era il festivo, e poi nel 1908, aprendo all’infanzia settimanalmente
con un vero giornale, che era un supplemento del Corriere della Sera - elementi di
innovazione. Prima di tutto, i personaggi, le figure. Le prime pagine sono pagine
a colori, poi nell’interno ci sono racconti un poco più tradizionali, ma anche giochi,
c’è la palestra dei lettori, c’è la posta dei lettori. Quindi, un giornale come dire
abbastanza vario, perchè sicuramente i figli della borghesia, ma mano mano anche di
classi sociali che arrivavano alla cultura, si potessero riconoscere e potessero trovare
non solo di che essere educati, ma anche di che divertirsi”.
Strumento
innovativo, il Corrierino ospitò in anteprima nel 1945 l’”Invasione degli orsi in
Sicilia” di Dino Buzzati, mentre personaggi come “Valentina Melaverde” o la “Stefi”
disegnate da Grazia Nidasio - presente al convegno - hanno anticipato il movimento
della contestazione senza cedere agli eccessi; così come Gian Anguissola disegnava
le sue ragazze che nel secondo dopoguerra chiedevano di lavorare e di avere una famiglia.
L’intreccio culturale che emerge tra il Corriere dei Piccoli e le altre riviste ha
permesso di mettere in luce un patrimonio della pubblicista per ragazzi, attraverso
cui si è espressa una preoccupazione educativa oggi messa a dura prova dall’invadenza
del video e di cartoons veicoli spesso di contenuti perlomeno discutibili.