2008-03-28 14:43:05

Aiutare l’Europa a ritrovare le sue radici cristiane: se ne parla in un convegno in Olanda, organizzato dal Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa


Aiutare l’Europa a ritrovare le sue radici cristiane attraverso la fede e la ragione. E' una delle finalità del convegno organizzato dal Comitato di coordinamento della sezione Università del Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa, che si apre oggi a Roermond in Olanda. L’incontro, che si concluderà domenica, vede la partecipazione di tutti i delegati delle pastorali universitarie europee. Marina Tomarro ha intervistato su questo evento mons. Lorenzo Leuzzi, segretario della sezione Università della CCEE e direttore dell’ufficio per la Pastorale universitaria del Vicariato di Roma:RealAudioMP3


R. - Attraverso la pastorale universitaria, la Chiesa che è in Europa intende riannodare i legami non soltanto con l’università ma soprattutto con la cultura europea. Cultura che oggi è chiamata ad affrontare le grandi sfide e a progettare il proprio futuro che sia sempre a servizio della persona umana per testimoniare come i valori e l’ispirazione cristiana rappresentino anche per noi la via maestra. La società europea può dare un contributo importante in questo processo di globalizzazione che interessa e coinvolge tutti i continenti.

 
D. – Nello scorso incontro di Zagabria si parlò di una possibile rete di collegamento tra le pastorali universitarie europee. A che punto è questo progetto?

 
R. - Il progetto prosegue nel senso che tutte le conferenze episcopali europee hanno un delegato nazionale. Credo che stia maturando sempre di più la consapevolezza che la pastorale universitaria rappresenti un punto importante per la vita di ogni conferenza episcopale. Penso che il lavoro che si è fatto a livello europeo possa contare su una rete abbastanza consolidata di referenti nazionali e può permettere il rafforzamento e soprattutto una maggiore intensificazione delle prospettive di pastorale universitaria in tutte le Chiese locali.

 
D. - In che modo le cappellanie universitarie interagiscono con le università e soprattutto con gli studenti?

 
R. - Le cappellanie universitarie rappresentano oggi uno dei punti di riferimento e di accoglienza che i giovani hanno lasciato la Chiesa per tanto tempo e quindi c’è una maggiore consapevolezza dell’importanza di creare nelle realtà universitarie, o almeno attorno ad esse, luoghi di presenza cristiana perchè questo costituisce uno dei luoghi privilegiati per incontrare i giovani che hanno lasciato la Chiesa. Poi bisogna maturare di più la consapevolezza che la presenza cristiana in università deve qualificarsi anche come presenza culturale e questo comporta il coinvolgimento diretto dei docenti universitari che evidentemente nelle università hanno una grande responsabilità perchè sono loro che in qualche modo determinano il clima culturale che si realizza nell’università.







All the contents on this site are copyrighted ©.