2008-03-26 20:05:02

TAIWAN Dal nuovo presidente i vescovi si aspettano rilancio dell’economia e più spazi per la Chiesa




TAIPEI, 26 mar ’08 - La ripresa economica, un maggiore impegno per la giustizia sociale e il rispetto degli spazi della Chiesa: questo si aspettano i vescovi di Taiwan dal nuovo presidente Ma Ying-jeou, il candidato nazionalista filo-cinese vincitore delle elezioni del 22 marzo. I vescovi delle sette diocesi dell’isola sono riuniti in questi giorni a Kaohsiung per la loro plenaria primaverile dedicata principalmente ai preparativi delle celebrazioni dell’Anno Paolino indetto da Benedetto XVI e del 150° anniversario dell’evangelizzazione dell’isola. Durante i lavori non si parlerà della recente tornata elettorale, ma a margine dell’assemblea alcuni vescovi hanno espresso commenti all’agenzia Ucan. Comune è l’auspicio che la nuova amministrazione possa risollevare le sorti dell’economia e quindi le condizioni di vita della gente dopo la crisi di questi ultimi anni. In questo senso, il vescovo di Taipei John Hung Shan-chuan, presidente della Conferenza Episcopale Regionale Cinese, giudica con favore gli orientamenti di Ma a favore di una distensione dei rapporti con la Cina Continentale. 57 anni, Ma è un cattolico, ma non è praticante. Un “vero peccato”, afferma mons. Thomas Chung An-zu vescovo di Chayi che tuttavia riconosce che almeno il nuovo presidente rispetta l’opera della Chiesa nel campo dell’educazione e caritativo. “La Chiesa - ha puntualizzato - non vuole privilegi, ma solo continuare ad avere spazi per l’evangelizzazione”. Il cardinale Paul Shan Kuo-hsi, vescovo emerito di Kaohsiung, ha espresso da parte sua la speranza che il nuovo presidente si impegni per ridurre il crescente divario tra ricchi e poveri e a favore delle categorie più svantaggiate a Taiwan: i contadini, i lavoratori e le popolazioni indigene.
(Ucan – ZENGARINI)








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