2008-03-25 13:50:10

Il Centro Don Orione di Roma celebra i 100 anni di attività missionaria e caritativa con una Messa nella parrocchia di "Ognissanti". Intervista col parroco, don Ascenzo


Un secolo fa, in una baraccopoli romana addossata alle Mura Aureliane, fuori porta San Giovanni, iniziava la sua missione un giovane sacerdote inviato tra quei poveri da Papa Pio X. Quel sacerdote, don Luigi Orione, sarebbe presto diventato un astro luminoso all'interno della Chiesa di tutto il mondo. Stasera, alle 19, in ricordo di quella "prima pietra" di solidarietà posta nel quartiere Appio di Roma, la parrocchia di "Ognissanti" e il Centro che porta il nome del Santo fondatore degli Orionini celebreranno l'anniversario con una Messa, presieduta da mons. Luigi Moretti, vicegerente della diocesi capitolina. Federico Piana ha parlato con il parroco di Ognissanti, don Antonio Ascenzo, dell'importanza di questo avvenimento:RealAudioMP3

 
R. - E’ particolare sì, anche perchè è denso di memorie. C’è poi un evento che ha segnato non solamente l’inizio dell’attività pastorale fuori porta San Giovanni, ma ha dato anche l’inizio alla aggregazione di tanti immigrati che arrivavano qui da tante regioni di Italia. E così fuori delle Mura si radunava un grande numero di immigrati: quelli più poveri, quelli che non trovavano posto nella città, quelli che vivevano di espedienti e conducendo una vita molto difficile. E parlando di questa periferia, che allora veniva chiamata la “Patagonia di Roma”, Pio X disse a don Orione: “Preparati che ti mando in Patagonia!”. E così è iniziato questo lavoro bello dal punto di vista pastorale, ma anche - direi - sociale.

 
D. - Dobbiamo dire che fu un’attività davvero enorme, perchè si trovò tra gente affamata, tra gente povera…

 
R. - Sì, e abbiamo delle testimonianze bellissime di quei primi anni che parlano di una situazione molto delicata, perchè si trattava delle persone più bisognose, più disagiate. Ma c’erano difficoltà anche di carattere ambientale, perchè erano forti anche alcune associazioni estremiste, che certo non vedevano di buon occhio la presenza di preti e infatti - pare - che non venissero preti da queste parti. Invece, Pio X decise di puntare su preti - per così dire - "rotti" alla fatica, che si potessero imporre per una vita di fede e di carità a tutta prova

 
D. - Dal 1908 ad oggi, molte le tappe fondamentali, tra le quali la nascita della parrocchia di Ognissanti…

 
R. - Fu il Papa Pio X a scegliere il nome. Ne parlarono nel 1906, durante una memorabile udienza: don Orione stesso riporta questo dialogo in una lettera successiva, nel 1912. Don Orione scrive: “Il Papa parlò anche di un’opera assai importante e desideratissima da lui, da compiersi a Roma, fuori porta San Giovanni Laterano. Un’opera non solo di culto, ma comprendente tutto un lavoro pratico e di formazione cristiana per la gioventù e a bene religioso, morale e civile di una intera e considerevole popolazione". Fuori porta San Giovanni, ancora qualche anno fa - scrive don Orione, nel 1912 - non c’era alcuna chiesa aperta al culto, mentre la popolazione cresceva sempre di più. Un giorno, era il 9 dicembre 1906, il Santo Padre mi disse: “Sai che fuori porta San Giovanni si è come in Patagonia? Vedi, lì molti sono cristiani soltanto perchè da piccoli li hanno portati a battezzare in San Giovanni Laterano, ma nel resto c’è tutto da fare”.







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