La Via Crucis presieduta dal cardinale Sepe a Napoli diventa un impegno a favore dei
poveri
Come il Cristo offrì sulla croce la sua vita per salvare le nostre, così tutti i cattolici,
nella notte che rievoca la passione e morte del Figlio di Dio, sono chiamati a donare
in favore dei più bisognosi. E’ l’invito rivolto dall’arcivescovo di Napoli, cardinale
Crescenzio Sepe, ai partecipanti alla Via Crucis che in piazza Mercato, nel capoluogo
campano, ha visto raccolte nella notte di ieri numerose persone. Il porporato ha sollecitato
“tutta la Chiesa di Napoli e in particolare i parroci e i rettori dei santuari, a
donare gli ex-voto che non hanno valore artistico o storico a favore dei poveri, per
ridare dignità a chi l’ha persa, per dare un attimo di amore a chi vive nell’umiliazione
e nella miseria”. “Anch’io personalmente – ha proseguito – voglio essere il primo
a dare l’esempio: dono questa croce che porto al petto e questo anello che ho al dito.
Sono due oggetti che, oltre il valore materiale del metallo, rimandano ad un grande
affetto, a una sincera amicizia e a una profonda devozione: mi sono stati donati dal
Servo di Dio Giovanni Paolo II”. Nella suggestiva cornice degli antichi vicoli cittadini,
l’arcivescovo di Napoli ha spiegato come i proventi della vendita degli ex- voto saranno
utilizzati per costruire una casa per le mamme e i bambini abbandonati intitolata
a Tonia Accardo, la mamma di Torre del Greco che nel 2006 rinunciò a curarsi per mettere
al mondo la sua bambina. “Il grido di Gesù sulla croce – ha spiegato infine il cardinale
Sepe – è un grido di amore perché manifesta l’offerta della sua vita per salvare le
nostre”. Nel suo intervento anche il ricordo delle vittime della camorra. Era presente
al rito il ministro della Giustizia Luigi Scotti. (C.D.L.)