2008-03-21 14:34:14

Riscoprire l'infinita misericordia di Dio nel Sacramento della Riconciliazione: il commento di mons. Girotti


I giorni che precedono la Pasqua, in particolare il Venerdì Santo, sono i momenti più intensi per incontrare la misericordia di Dio nel Sacramento della Riconciliazione. Il Papa, incontrando all’inizio di marzo la Penitenzieria Apostolica, ha invitato i sacerdoti ad aiutare i fedeli a comprendere l’importanza della pratica della Confessione. Benedetto XVI ha ricordato che “nel cuore della celebrazione sacramentale non sta il peccato, ma la misericordia di Dio, che è infinitamente più grande di ogni nostra colpa”. Ascoltiamo la riflessione di mons. Gianfranco Girotti, reggente della Penitenzieria apostolica, al microfono di Fabio Colagrande:RealAudioMP3

 
R. – Il Santo Padre ha messo proprio l’accento su questo aspetto. Ha chiaramente affermato che la nostra epoca, che sta smarrendo il senso del peccato, ha bisogno di una riconciliazione. In modo particolare ha invitato tutti i sacerdoti a far sperimentare la tenerezza di Dio e a far sì che nel penitente non ci sia soltanto l’accusa del peccato, ma la conversione.

 
D. – Mons. Girotti in una intervista apparsa sull’Osservatore Romano, lei ha fatto riferimento ad un allargamento delle categorie di peccato...

 
R. – Io ho accennato a nuovi atteggiamenti peccaminosi come, per esempio, le manipolazioni genetiche, gli esperimenti sulla persona, la violazione dei fondamentali diritti della natura umana, anche il problema ecologico con l’inquinamento ambientale. Ma ho parlato anche delle sperequazioni sociali, dell’ingiustizia sociale, della povertà, della droga...

 
D. – Benedetto XVI ha anche parlato di una certa disaffezione dei fedeli verso il Sacramento della Riconciliazione...

 
R. – Il Santo Padre ha chiaramente affermato che la nostra epoca va sempre più smarrendo il senso del peccato. Oggi non è difficile constatare che il sacramento della Penitenza ha subito negli ultimi tempi un appannamento nella pratica. Si assiste a questo affievolirsi del senso del peccato. L’indebolita coscienza del peccato non sempre genera una mancata disaffezione dal sacramento di Penitenza, però rischia di suggerire al penitente più l’esternazione d’animo che non la denuncia del proprio peccato. E il Santo Padre nel suo discorso ha voluto sottolineare soprattutto questo.







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